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Il Cagliari cade allo Juventus Stadium, ma Ranieri può sorridere

di Giancarlo Cornacchia

Dopo una striscia positiva di tre vittorie (compresa quella in Coppa Italia) ed un pareggio, il Cagliari si ferma allo Juventus Stadium contro la formazione che da ieri sera è, seppur momentaneamente, in testa alla classifica. La Juventus si è imposta per 2-1 in una gara avara di emozioni, ma giocata con grande intensità da entrambe le compagini. Il fatto che le tre reti siano arrivate su azione di calcio piazzato la dice lunga su quanto la la qualità tecnica abbia inciso davvero poco. Ma Claudio Ranieri può comunque sorridere: il suo Cagliari ha dimostrato i progressi fatti, soprattutto a livello mentale. La squadra rossoblù non si è fatta surclassare dai più quotati avversari, ed ha provato ad impensierire la difesa più forte del torneo, ed anzi, ha violato la porta di Szczęsny dopo oltre quattro partite.

LE SCLETE. Ranieri, rispetto al altre circostanze, non ha cambiato modulo e si è affidato al 4-3-1-2, artefice dei risultati fin qui ottenuti. Viola, protagonista con tre goal nelle ultime quattro partite, è stato lanciato per la prima volta dal primo minuto e non ha deluso le aspettative, giacchè la sua tecnica raffinata ha partecipato ad ogni azione offensiva. Dossena e Goldaniga hanno avuto il loro bel da fare contro la coppia Chiesa-Kean, ma i risultati sono stati egregi. A centrocampo Prati è sempre più protagonista e nonostante la giovanissima età sta dando ulteriore conferma delle sue ottime qualità. In attacco fiducia a Petagna che ha fatto a sportellate con Bremer, e Luvumbo. L'angolano si è speso in un massacrante lavoro di raccordo, ed in fase di non possesso ha più volte tamponato sulla sinistra le iniziative di Cambiaso.

LA GARA: Poche emozioni, ma tanta intensità: la Juventus ci ha provato fin da subito, ma i rossoblù hanno più egregiamente retto l'urto con grande concentrazione e compattezza, e non disdegnando dall'avanzare il baricentro per portare qualche insidia alla difesa avversaria. I goal sono arrivati tutti nella ripresa quando la Juventus, su due palle inattive, ha trovato le teste di Bremer prima (colpevolmente lasciato solo da Dossena), e dell'ex Rugani, anche lui "abbandonato" da Prati. Ranieri ha provato ad aumentare il peso offensivo, e dopo aver mandato in campo Lapadula al 46', ha varato una sorta di 4-2-4 per la contemporanea presenza di Pavoletti, Shomurodov e Oristanio. Buono l'approccio alla gara di quest'ultimo che ha messo in grossa difficoltà Kostic. Al 75' si è riaccesa la speranza con il goal di Dossena su angolo di Jankto. I rossoblù ci credono e nonostante si espongano a pericolose ripartenze avversarie provano il tutto per tutto. Il pareggio sembra cosa fatta all'88', ma il colpo di testa a botta sicura dello stesso Dossena si stampa sulla base del palo. Il Cagliari esce dallo stadio di Torino con un pugno di mosche, ma a testa alta, e con la consapevolezza che il periodo nero è stato definitivamente posto alle spalle.


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