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Gli 85 milioni pagati dallo United pesano sulla schiena di Rasmus Hojlund

di Andrea Losapio

"Lui è cresciuto nel Copenaghen, ha motivazioni fortissime. Indirizzeremo tutto ciò nella giusta direzione. Ricordiamoci che non ha fatto la pre-stagione e ha saltato pure le prime partite. Penso che arriverà il momento dei gol, dà molto alla squadra. Stiamo costruendo la sua routine, i due che ha segnato al Galatasaray sono stati brillanti. Così come quello a Monaco. Sono sicuro che segnerà più spesso". La parole di Ten Hag su Rasmus Hojlund danno la dimensione su quello che sta passando l'ex Atalanta. Un periodo di adattamento per chi, finora, ha messo il pallone in rete solamente in Champions League: tre gol, appunto, mentre è ancora a secco in campionato.

La realtà è che Hojlund sta avendo un rendimento molto simile a quello della scorsa stagione a Bergamo. Fa molto lavoro sporco, riesce a stiracchiare le difese, un po' meno a fare gol. Un anno fa la prima rete arrivò contro il Monza, il 5 di settembre, salvo poi digiunare fino al 2023: uno con lo Spezia il 4 gennaio, uno con il Bologna il 9, uno con la Salernitana il 15. Da lì in poi Hojlund è cresciuto esponenzialmente, forse per una questione di fiducia nelle proprie possibilità tecniche.

Ovviamente il peso dei 75 milioni - più 10 di bonus - lo fanno diventare il principale capro espiatorio quando lo United non va in rete. Undici gol in nove partite sono un bottino troppo scarno per chi vuole cercare di tornare in vetta alla Premier. Per questo i Red Devils sono a sei punti da Manchester City e Arsenal, con cinque vittorie ma anche quattro sconfitte finora.


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