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Giaccherini: "Conte alla Juventus faceva un allenamento specifico con gli attaccanti"

di Pierpaolo Matrone

Emanuele Giaccherini, ex calciatore del Napoli ma anche della Juventus di Antonio Conte, oggi commentatore televisivo, ai microfoni di Radio Serie A ha parlato proprio dell'allenatore salentino, ricordando l'esperienza in bianconero e in particolar modo un aneddoto: "Spesso Conte si fermava con gli attaccanti e lo sparapalloni a fine allenamento. Li metteva a vénti metri e faceva partire i palloni a cento chilometri orari. Gli attaccanti dovevano fare lo stop orientato e giocare tra di loro, solo che arrivavano dei missili addosso impossibili da controllare".

In un altro stralcio dell'intervista, Giaccherini ha parlato della mentalità di Conte: "Conte era già un vincente e un leader in campo. Sa farsi voler bene da tutti, questo è il suo segreto. Il fatto di non lasciare nulla al caso, - ha proseguito l'ex giocatore della Nazionale - di curare qualsiasi dettaglio e pretendere il massimo da ogni calciatore è la sua arma vincente. Fa sentire importante anche chi gioca meno e tiene sempre tutti in considerazione".

In una precedente intervista Giaccherini aveva già parlato di Conte: "Se è vero che con lui migliori tanto? Verissimo: con lui lavori, curi il dettaglio e vai oltre i limiti. Ti dà consigli tecnici, personali e di comunicazione, ma lo devi ascoltare e seguire anche se giochi meno. Se invece fai il permaloso, diventa difficile".


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