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Garzya su Roma-Lazio: "Lukaku meglio con Dybala. Derby? Decide El Shaarawy"

di Tommaso Bonan

Nella serata di TMW Radio, all’interno di “Piazza Affari”, è intervenuto l’ex Roma Luigi Garzya: "Che Roma-Lazio vedremo? Difficile dirlo. Partite sempre atipiche. Spero per la legge dei grandi numeri che vinca la Roma, che ultimamente ha trovato poche volte il successo. Le squadre non possono permettersi il lusso di non vincere: la Roma è avvantaggiata nella corsa Champions, ma le 8 partite che mancano non sono poche. Mi auguro che i giallorossi prevalgano, ma non sarà facile. La Lazio in Coppa Italia ha giocato un gran primo tempo e si giocherà le ultime carte per tornare vicina all’Europa che conta”.

De Rossi e Tudor hanno già “iniziato a parlare di arbitri”?
“Mi auguro di no. Veniamo da Mourinho che sotto quell’aspetto si è fatto sentire abbastanza. De Rossi mi sembra molto pacato. A lui brucia il fatto che il rigore potesse esserci, dato che ne abbiamo visti di meno intensi assegnati. Rispetto a Mourinho il carattere è diverso: a volte certe dichiarazioni sono fatte per rabbia e l’adrenalina è ancora a mille”.

De Rossi si è già conquistato il suo futuro alla Roma?
“Dipenderà dalla fine di questo campionato. Lui sta facendo bene. La Roma ha un gap nei confronti di quelle che sono davanti: Inter, Juve e Milan hanno organici più forti”.

In che zona del campo si decide il derby?
“Spero che non sia la Roma vista a Lecce, mi ripeto. Mi auguro che possa essere risolto, non dico da chi. Ti aspetti i gol dai classici attaccanti, poi invece la decide uno che entra dalla panchina. Mi auguro che possa risolverlo un giocatore della Roma e spero che non ci siano scontri tra i tifosi, dato che ultimamente le cose non sono andate granché bene”.

Dybala e Lukaku saranno gli attaccanti della Roma il prossimo anno?
“Lukaku, senza Dybala, pare un giocatore perso. Stando alle voci pare che la Roma non riscatterà Lukaku. Come coppia d’attacco, quando giocano bene insieme, fanno la differenza. Anche Dybala non è certo che rimanga, ma dipenderà tanto dagli introiti Champions League… se arriveranno o meno”.

Come vivevi le vigilie dei derby?
“I derby sono partite strane. Si sentono più all’esterno che all’interno. A Roma se ne parla tutto l’anno ed accentrano tutta l’attenzione su questa partita. Avevi una grossa responsabilità quando scendevi in campo. Quando giocavo io c’era Giannini che la sentiva tanto, lui era il più rappresentativo e ci teneva tantissimo. Magari io avevo un po’ di paura, essendo ancora giovane”.

Chi la decide?
“El Shaarawy”.

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