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ESCLUSIVA TMW - Torchia: "Ibra non farebbe male al Milan. Fagioli? Grosso segnale dalla Juve"

di Alessio Del Lungo
Fonte: intervista a cura di Niccolò Ceccarini

Davide Torchia, agente tra gli altri di Daniele Rugani, ha rilasciato un'intervista esclusiva a TuttoMercatoWeb.com, iniziando a parlare della Fiorentina, che nel weekend sfiderà la Juventus: "È una squadra che deve sviluppare entusiasmo, cercare di tirarsi dietro tutto lo stadio e ciò che sta intorno. Ci ha abituato ad essere una squadra che non fa 18 risultati utili consecutivi, è stata costruita così, ha un allenatore così ed è inutile cercare altro. Non tendono a cercare di non perdere, giocheranno come sono stati fatti per giocare".

La Juventus invece come la vede?
"Deve cercare di continuare a tenere una striscia positiva, non fa mai partite della vita e prova a non scomporsi più di tanto. Se ha possibilità di vincere lo fa, altrimenti cerca di non perderla. Lì comunque c'è sempre qualcosa su cui ridire: se vince 1-0 il problema sono i gol fatti, se vince 3-2 quelli subiti... Non è facile".

Che ne pensa della scelta della Juventus di rinnovare il contratto di Fagioli?
"Il club con il ds Giuntoli in testa hanno sposato questa causa, che unisce il valore del riscatto del calciatore, che sta già pagando, però la società è vicina a lui e gli ha dato un grosso segnale, gli ha dato l'idea di non metterlo da parte. Ovviamente c'è anche un vantaggio tecnico e patrimoniale perché parliamo di un ragazzo giovane, che adesso si sentirà più perno del club. È una cosa che gli farà molto piacere".

Dopo l'infortunio di Kalulu, il Milan, considerando anche Kjaer a mezzo servizio, tornerà sul mercato?
"Devono decidere loro. Possono permettersi determinate cose, però devono valutare anche le condizioni fisiche dei vari calciatori a disposizione come Kjaer. Ognuno ha la sua storia, il suo valore lo ha dimostrato, è un leader e lo vedo come uno ascoltato dal gruppo, ma solo la società sa come realmente sta. Per me a gennaio uno gli servirà, ma devono decidere se investire su un ragazzo anche per il futuro o una soluzione temporanea".

Ibrahimovic dirigente del Milan come lo vedrebbe?
"Tante volte vedendo Ibrahimovic dà l'idea che questa personalità prorompente sia anche un ingombro, che possa essere meno accomodante. Io non lo conosco, ma vedo tante interviste anche adesso che ha smesso, nelle quali si mostra molto intelligente. Sa quando parlare, quando dare la spinta giusta a qualcuno. Non mi voglio sbagliare, ma non credo sia così ruvido come tutti pensano. Ha una qualità importante, ovvero dice ciò che pensa. Per me non farebbe male al Milan".

Dove Inzaghi ha cambiato l'Inter rispetto all'anno scorso?
"Grazie a lui, ma anche grazie alla dirigenza. La squadra adesso ha due cose fondamentali: una consapevolezza diversa, data dalla finale di Champions League persa 'bene', e poi hanno determinati reparti che si sono compattati bene, come la difesa. Il centrocampo è tra i migliori d'Italia e poi bisogna considerare i rinforzi che sono arrivati, gente come Pavard, Frattesi... Tutti si lamentano di Lukaku, ma Lautaro ha dimostrato che da solo è una sentenza, molto legato al club, con la testa con le spalle. Si è calato molto nella realtà del capitano. L'Inter di oggi è la più forte Inter degli ultimi 10 anni".

Si sta tornando anche ad un attaccamento diverso.
"Se giochi 5 anni in una squadra fai un terzo della tua carriera in un club, che ha un progetto ampio in quel periodo. Non si tornerà all'epoca in cui i bambini recitavano a memoria la formazione, ma è importante che si stiano ritrovando certe cose. Non è che se uno rimane sempre in una squadra significa che non ha ambizione. Poi ci sono dei super club a cui è difficile dire di no e il Real Madrid è uno di quelli".

Spalletti si è calato benissimo nel mondo Italia.
"Sì, perché era l'allenatore giusto al momento giusto. Ha vinto lo Scudetto con grandissimo merito e grandissimo gioco, con una squadra che non vinceva da 30 anni. Ha retto in un ambiente pressante ed è stato molto bravo, arriva con la serenità di aver ottenuto risultati. La Nazionale ha preso il miglior allenatore sulla piazza, è sempre stato un grandissimo istruttori, che è meglio perché con cose molto semplici spiega 2-3 movimenti e cambia la gara. Studia moltissimo, è molto intelligente e queste sono doti. Facciamo il tifo per lui, alterna giocatori... Speriamo ci regali soddisfazioni. Poi ci sarà sempre qualcuno che dice che quello o questo doveva essere chiamato".

Si può dire che c'è ottimismo per il rinnovo di Rugani con la Juventus?
"Non esageri, abbiamo sempre ottimismo. Giuntoli ha espresso la potenzialità di poter prolungare, non voglio dire il desiderio, questo rapporto. Non è un segreto e le prime idee sono venute questa estate, non dopo aver vinto a Milano. Ci fa piacere e Daniele è contento di questo perché porta il suo club sempre più addosso. Non ha mai pensato, anche quando giocava meno e c'erano tanti campioni, di andar via. Lui ha sempre detto che fin quando faceva piacere alla società sarebbe voluto rimanere. È stato percepito il valore dell'uomo e del calciatore".


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