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ESCLUSIVA TMW - Pizzoferrato: "Se il calcio italiano è alla mercé di Corona..."

di Ivan Cardia

Maurizio Pizzoferrato, inviato di Area al seguito della Nazionale, ha analizzato il momento degli azzurri tra la sfida a Malta di questa sera e la bufera scommesse: "Bisogna per forza andare oltre, il campo chiama. Con Malta apparentemente è una gara facile, perché l'Italia ha sempre vinto, però poi c'è l'Inghilterra martedì: in queste due partite probabilmente si deciderà se l'Italia andrà all'Europeo o no. Come hai detto giustamente, il campo arriva in mezzo a quella che potrebbe essere l'ennesima bufera per il calcio italiano. Con modalità strane: se veramente il calcio italiano è alla mercé, con tutto il rispetto, di un Fabrizio Corona che, come al Grande Fratello, a tot ora decide di fare un nome, vuol dire che siamo alla frutta. Mi auguro che il lavoro serio lo facciano le procure e il lavoro serio nell'informazione lo tornino a fare i giornalisti, che stanno perdendo un po' di credibilità rispetto a uno che comunque sta dando delle informazioni. È tutto uno stato confusionale, in mezzo al quale si trova la Nazionale. Storicamente, dà buone prove nella difficoltà: nel 2006 abbiamo vinto un Mondiale, l'augurio è che oggi intanto i 53 mila del San Nicola sostengano l'Italia e non abbiano un po' di risentimento dopo questi fatti, poi che si vinca la partita e l'Italia faccia l'Italia a Wembley, è il campo migliore dove battere l'Inghilterra".

Ma questo dell'Italia che si rialza non è un luogo comune?
"Un luogo comune no, la realtà dice questo. Ora bisogna vedere se questo tipo di difficoltà è paragonabile alle altre. Leggevo il pensiero di Pierfilippo Capello, ha ricordato che c'è differenza tra combine e scommessa. Bisogna vedere cosa sia successo veramente. Scommettere sul proprio sport è vietato, chi ha sbagliato dovrà essere squalificato. Più grave sarebbe scoprire che eventuali scommesse abbiano influito sulla regolarità delle partite. Poi ci andrebbero di mezzo le società, anche se ora si affannano a dire che non c'entrano nulla. C'è il timore che tutti siano disposti a fare tutto, è un baraccone che sembra il Titanic, anche se gli stadi sono pieni. Bisogna solo attendere gli eventi, mi dà fastidio questa modalità di informazione, anche se poi Corona ha le sue fonti, che hanno superato in questo momento di gran lunga quelle del giornalismo".

Mancheranno comunque Tonali, Zaniolo, Chiesa. È un doppio incrocio rischioso.
"Sì, anche se Spalletti dice che siamo pure troppi… Ha rivendicato per l'ennesima volta che il ct non è solo un gestore, ma deve allenare la squadra che ha a disposizione, rivendicando il fatto che domani e martedì si possa ammirare un'Italia non solo vincente ma anche convincente: Spalletti punta molto sulla prestazione per poi arrivare al risultato. Mancano giocatori importanti, ma ce ne sono altri che si possono far valere: conterà tanto lo stato mentale, che non penso possa essere ottimale anche si sono sforzati di sorridere molto. Bisogna vedere cosa c'è dietro quel sorriso".


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