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ESCLUSIVA TMW - Boninsegna: "Dodici signori hanno cercato di rovinare il calcio con una pugnalata"

di Marco Conterio

Del Roberto Boninsegna calciatore, delle sue mirabolanti gesta da attaccante, delle sue rovesciate, dei titoli con Juventus e Inter, di quel che ha fatto con l'Italia, si è scritto in ogni accezione. Del Roberto Boninsegna uomo di politica, di quello che è stato definito 'il comunista che giocava per Agnelli', lui stesso specifica a Tuttomercatoweb.com che "sono uomo di sport, prima che d'ogni altra cosa. Mio padre era di sinistra ("era nel consiglio di fabbrica, alla Burgo. Bastava che facesse un fischio e si fermava il reparto", ha avuto modo di dire, ndr), ma non sono mai stato iscritto a un partito".

Sicché la sua è la visione di un uomo di sport, libero, fuori dagli schemi e dai colori, e quando la discussione e la domanda verte su quello che potrebbe essere un giorno il futuro di Andrea Agnelli liquida rapido il discorso dicendo che "su quel terreno non voglio esser portato e non voglio andare". La Superlega è il tema principale di discussione. "Questi dodici signori, hanno tentato di rovinare il calcio -spiega Bonimba, soprannome creato da Gianni Brera-. Erano pieni di debiti, per causa loro, e volevano fare questa lega. Volevano copiare il professionismo del tennis inventato da Jack Kramer ma è stata una pugnalata alla schiena. E come è nata, è finita. Si sono accorti di aver fatto un errore".

Hanno fatto il passo indietro in tempo?
"Hanno fatto in tempo a ritirarsi ma Lega, Uefa e Fifa avrebbero dovuto lasciarli fare e avrebbero dovuto radiarli..".
E' rimasto deluso da Juventus, Inter e Milan?
"Deluso... Che dire, ci hanno provato. Sono stati intelligenti a fermarsi a e capire lo sbaglio".


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