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Dybala c'è, El Shaarawy e Dovbyk restano un'incognita

di Debora Carletti

Massima concentrazione e squadra al completo. Oggi a Trigoria si prevede una giornata lunga e intensa in vista della sfida di domenica contro la seconda in classifica: l’Inter di Simone Inzaghi.

Dalle certezze ai punti interrogativi, dalla ripresa degli allenamenti insieme al gruppo di Paulo Dybala fino alle incognite relative alla reale forma fisica di Artem Dovbyk e di Stephan El Shaarawy. Si parla dei dubbi del pacchetto offensivo, di giocatori dalle caratteristiche differenti ma essenziali per la concretizzazione, lo sviluppo e la fantasia di gioco della Roma.

Qualora dovesse restare dubbia la loro presenza in campo dal primo minuto per questioni fisiche o ‘tattiche’, Juric dovrà valutare quale piano mettere in atto per arginare l’armata nerazzurra.

Se la sosta da un lato può aver dimezzato la squadra in termini numerici per questa settimana e mezzo, dall’altro può anche aver dato più slancio a giocatori come Konè, Pisilli, Baldanzi e Zalewski. Alla lista, se non fosse per la stanchezza accumulata, ci sarebbe da aggiungere proprio lui, l’11 giallorosso. L’ucraino sulla carta detiene numeri impressionanti: negli ultimi due anni ha collezionato 20 gol nelle 15 gare successive alla pausa Nazionali. Anche la sua prima rete con la Roma, conferma la regola, nell’1 a 1 contro il Genoa dopo essere rientrato in anticipo dalle partite di Nations League.

Viste le condizioni generali, Roma - Inter, si presenta come un banco di prova? Parlare in questi termini potrebbe essere avventato, nonostante ci sia un però. L’ambiente ha già vissuto decisioni estemporanee e frettolose prese dalla società e non sarebbe dunque una novità vedere sul banco degli imputati il mister o un giocatore x che non ha sudato per 90 minuti la maglia. Quindi, se per certi versi non è il vero banco di prova, potrebbe diventarlo qualora in campo non si veda un minimo di identità, sacrificio e voglia di aggredire l’avversario per raggiungere il risultato.


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