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Diarra nuovo Bosman, la Corte di Giustizia dell'UE dà torto alla FIFA. Il calcio cambierà?

di Michele Pavese

La Corte di Giustizia dell'Unione Europea ha emesso venerdì mattina una sentenza storica sul caso "Lassana Diarra e FifPro contro FIFA e Federcalcio belga", assestando un colpo durissimo all'ente presieduto da Gianni Infantino. "Le norme FIFA sui trasferimenti dei giocatori violano il diritto dell'Unione Europea", recita la sentenza, in quanto "rischiano di ostacolare la libera circolazione dei calciatori professionisti che desiderano sviluppare la propria attività andando a lavorare in un nuovo club"

Questa sentenza arriva al termine di un decennio di contenzioso. Nell'agosto 2014, il nazionale francese Lassana Diarra era stato ingaggiato dalla Lokomotiv Mosca e aveva firmato un contratto di 3 stagioni, ma il suo club aveva affermato che il giocatore aveva rescisso senza "giusta causa", chiedendo 20 milioni di euro di risarcimento in un ricorso presentato davanti alla Camera di risoluzione delle controversie della FIFA.

L'ex centrocampista francese di Real, Chelsea, Psg e Arsenal, ritiratosi nel 2019, ha intentato una causa per vedere riconosciuto il suo diritto alla libera circolazione lavorativa in Europa. Nel 2014 non poté firmare per i belgi dello Charleroi, dopo l'addio burrascoso con la Lokomotiv Mosca, proprio perché la FIFA gli negò questa possibilità. Oltre al risarcimento da versare ai russi, al giocatore fu imposto anche il pagamento di una multa di 10,5 milioni per i danni.

Diarra si è opposto a questa regola e così si è arrivati allo scontro, che oggi vede la vittoria del giocatore. Una sentenza epocale; il caso è tutt'altro che chiuso (sarà discusso nuovamente nelle corti belghe) ma potrebbe creare un pericoloso precedente e riconoscere ai giocatori il potere di rescindere i propri contratti in qualsiasi momento, demolendo la struttura su cui si fonda l'attuale calciomercato. Un danno enorme per i club.


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