.

Dal Mondiale vinto in Russia alle polemiche anti-Mbappé: il cammino con i Bleus di Griezmann

di Giacomo Iacobellis

In Francia oggi finisce un'epoca. Il 30 settembre 2024 sarà sempre ricordato come il giorno dell'addio alla Nazionale di Antoine Griezmann. L'annuncio a sorpresa di Le Petit Diable ha già fatto il giro del mondo, non poteva essere altrimenti. "È con il cuore pieno di ricordi che chiudo questo capitolo della mia vita. Grazie per questa bellissima avventura e a presto", ha scritto il 33enne francese sul suo profilo Instagram.

Un addio inatteso, anche perché l'attaccante dell'Atletico Madrid - che con la maglia dei Bleus ha collezionato 137 presenze, segnando 44 gol e vincendo il Mondiale in Russia nel 2018 e la Nations League nel 2021 - era ancora un pilastro della rosa del ct Deschamps, nonostante non avesse brillato in maniera particolare nell’ultimo Europeo. Questo lungo percorso era iniziato il 5 marzo 2014, durante la gara amichevole contro l’Olanda. Il suo primo sigillo risale alla terza presenza, nell’amichevole con il Paraguay giocata a Nizza e terminata 1-1 (1° giugno 2014). Una settimana dopo, l’8 giugno 2014, ecco invece la prima doppietta nell’amichevole contro la Giamaica finita in goleada (8-0).

Non solo rose però, perché a marzo 2023 Griezmann aveva polemizzato, all'interno dello spogliatoio della Francia, per la scelta di Deschamps di assegnare la fascia di capitano a Kylian Mbappé, al posto dello storico portiere Lloris che aveva lasciato la Nazionale dopo la sconfitta ai rigori contro l’Argentina nella finale Mondiale di Qatar 2022. "Griezmann è deluso e provato", scrivevano all'epoca i media francesi. Che adesso, anche come effetto di quella decisione, compiangono l'adieu di uno dei calciatori più rappresentativi dell'ultimo ciclo dorato del calcio d'Oltralpe.


Altre notizie