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Da Ricardo Costa e Hugo Almeida a Pagano e Cherubini. Tutti i giovani lanciati da Mourinho

di Andrea Losapio

Di Mourinho si può dire di tutto. Che giochi un calcio forse un po' troppo difensivo, che spesso sia più bravo con i microfoni che con i risultati in campo. Però è innegabile che, oltre a essere un vincente, non ha paura di fare giocare i più giovani. Di lanciarli anche se è per necessità virtù. Ieri contro lo Slavia Praga sono entrato Pagano e Cherubini, gli ultimi due di una lunga lista di cui fanno parte anche Zalewski e, soprattutto, Bove, autore del primo gol (bellissimo) ieri sera. Con la Roma non sono i primi e probabilmente non saranno gli ultimi. Sono stati lanciati anche Afena-Gyan, Faticanti, Volpato, Missori, Tahirovic, Keramitsis, Majchrzak e Pisilli. Non tutte le ciambelle riusciranno con il buco, ma non può che essere un pregio.

L'inizio, al Porto, fu con Ricardo Costa e Hugo Almeida. Il difensore poi diventerà Campione del Mondo - e andrà al Chelsea con Mourinho - il secondo farà una discreta carriera in giro per l'Europa, soprattutto in Bundesliga. All'Inter spedisce Davide Santon a marcare Cristiano Ronaldo, lanciando anche Bolzoni, Khrin, Giulio Donati e Stevanovic. Con il Real Madrid invece manda nella mischia Alvaro Morata, a 18 anni, a cui concede minuti sia in campionato che in coppa, finendo con 12 presenze nella Liga e uno in Champions, trovando anche i primi gol. Poi c'è Diego Llorente, che si è riportato a Roma nell'ultimo periodo. E poi Jesé, finito alla Sampdoria nell'ultimo scorcio dello scorso campionato, oltre a Pedro Sarabia, che poi farà una grande carriera altrove. Chi rimane in Blancos è Nacho Fernandez, protagonista nelle ultime sei Champions dei madrileni.

Seconda parentesi al Chelsea ed ecco Ruben Loftus Cheek, ora al Milan, ma anche Christensen, al Barcellona, promosso nel 2014 a poco più di 19 anni. Di più, anche Bernard Traoré. Infine, nei pochi mesi al Tottenham, il centrocampista Tanganga. Insomma, una lista potenzialmente infinita (perché qualcuno si scorda) e che dà la dimensione del merito di Mourinho nel calcio europeo.


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