.

Cucci (CorSport) sul caso scommesse: "Ci vuole il Sorvegliante. Uno come Oronzo Pugliese"

di Tommaso Maschio

«Al mio allenatore importa qualcosa di me: questo dovrebbe poter dire ogni ragazzo. “Di me personalmente”, “di me” come giocatore, ma inevitabilmente anche di me come ragazzo; il mio allenatore spera che non fumi, che non impenni con il motorino, che non faccia arrabbiare troppo la mamma». Si apre con questa citazione dal libro Il ‘mio’ allenatore’ il commento di Italo Cucci sul caso scommesse che ha colpito negli ultimi giorni il calcio italiano chiedendo l’intervento di un sorvegliante per questi giovani calciatori tornando con la mente a quei tecnici d’altri tempi – Bernardini, Fabbri, Scoglio, Mazzone fino a Oronzo Pugliese - conosciuti da vicino nell’arco della sua carriera.

E proprio su quest’ultimo si concentra il resto dell’articolo: “Ci vuole il Sorvegliante quando gli scandali coinvolgono il giocatore che finisce, come in queste ore,
al centro del fattaccio scommesse. (...) Ma il vero Sorvegliante era don Oronzo Pugliese, amico eterno, che accettava anche il ridicolo pur di preservare i suoi figli dai peccati della carne, dalle finte amicizie, dai mestatori di professione - dunque dalla corruzione - e dai vizi che non erano solo sigarette ma anche quella deboscia che significava dissolutezza, vita sregolata, crapula, gozzoviglia. Onesto, insegnava onestà”.


Altre notizie