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Barella: "I compagni mi fanno sentire Dio. Non mi interessa che uno mi dica: 'Sei il più forte'"

di Alessio Del Lungo

Al canale YouTube di Matteo Caccia, Nicolò Barella, centrocampista dell'Inter, ha raccontato molti aspetti della sua vita privata, ma anche di quella sul campo: "A me non interessa che uno mi dica 'sei il più forte', non mi tocca. Rispetto il pensiero di tutti, ma non mi tocca. Ciò che mi rende orgoglioso è quando un avversario mi fa capire che sono forte; i miei compagni mi fanno sentire Dio, ma lì c'è anche l'amicizia che condiziona. Mi è capitato che qualcuno in campo volesse la mia maglia, anche di giocatori forti: per me è un orgoglio".

Servirebbe un aiuto psicologico nel calcio oppure non è un aspetto di primaria importanza?
"Si sono fatti step importanti in questi anni. Prima il calciatore era visto come un eroe, uno che non poteva avere problemi. Ora è molto più facile parlare anche con un post, facendo capire il tuo stato emotivo. Questo aiuta la gente a liberarsi, ti fa sentire più 'normale'. Io apprezzo molto questa cosa perché passo meno da eroe rispetto a quello che si pensi. La testa fa tanto, il fatto che ci siano delle figure che aiutano a confrontarti è molto importante".

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