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Amrabat: "Che paura gli spari in Guinea. Solo l'intervento del nostro re ci ha liberati"

di Ivan Cardia

Sofyan Amrabat e Youssef Maleh sono tornati in Italia. I due centrocampisti della Fiorentina, bloccati con la nazionale marocchina dopo il colpo di stato in Guinea, hanno fatto rientro nella serata di ieri a Firenze dopo ore di paura e di caos logistico. A raccontarle, lo stesso Amrabat: "È davvero spaventoso sentire l'alternanza di spari, silenzio e altri spari - riporta FirenzeViola - la mia famiglia era molto preoccupata, se scegli di giocare per un Paese africano metti in conto certe situazioni, ma un colpo di stato militare non te lo aspetti. Taarabt mi ha chiesto se avessi sentito gli spari: all'inizio ho riso, poi ho capito che era serio.

Il rientro in aeroporto? C'erano 45 minuti di macchina e lì c'era il nostro aereo ancora fermo. Ma i militari che avevano preso il potere avevano chiuso l'aeroporto e la strada invitando tutti a restare a casa. Solo con l'intervento del nostro re che ha contattato i nuovi leader, ci hanno fatto salire sull'aereo sotto supervisione militare. È abbastanza strano vedere veicoli militari che ti circondano l’autobus".


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