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Piracy Shields, parla l'esperto Paolo Marzano: "Strumento avanzato, i risultati arriveranno"

di Paolo Lora Lamia

In merito alla Piracy Shield, la piattaforma nazionale anti-pirateria messa a disposizione da Agcom nata per contrastare lo streaming illecito di contenuti protetti da diritto d’autore (argomento che quindi tocca anche la trasmissione illegale di partite di calcio), il Corriere della Sera ha intervistato il professor Paolo Marzano (docente di tutela della proprietà intellettuale presso la Luiss Guido Carli).

Piracy Shields va fermata perché in due casi ha oscurato anche siti legittimi?
"Ovviamente no, le leggi ordinarie dello Stato non si giudicano nell’arco di due mesi. Gli incidenti fin qui capitati, irrisori dal punto di vista statistico e subito riparati, onestamente non mi spaventano. E certo non cancellano i risultati lusinghieri ottenuti".

Quanto tempo occorre per individuare e bloccare un sito pirata?
"Per il blocco, tempi brevissimi: circa 2-3 minuti dalla segnalazione. L’individuazione è invece più complessa: si deve accertare la natura univocamente illecita degli indirizzi da bloccare".

Cosa può fare un sito legale per essere sbloccato?
"Con l’Agcom, vi è uno strumento, il reclamo, utilizzabile quando viene ingiustamente bloccato un sito".

C’è chi sostiene che sia inutile combattere la pirateria: ci sarà sempre. Lei che ne pensa?
"Mi permetta un paragone “forte”: che facciamo della lotta alla mafia? Anche questa c’è sempre stata, abroghiamo le leggi istitutive della Dia? Sarebbe un bel regalo alla malavita organizzata, che troviamo dietro ai siti pirata. Noi invece abbiamo allestito uno degli strumenti più avanzati al mondo. Diamogli tempo, i risultati arriveranno".


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