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Fagioli fuori 7 mesi. Gazzetta: "Ha collaborato con la giustizia, ottenendo la riduzione"

di Ludovico Mauro

Anche La Gazzetta dello Sport torna sulla squalifica imposta a Nicolò Fagioli dalla Procura Federale. Il centrocampista per sette mesi non potrà più vestire la maglia della Juventus, né ovviamente quella azzurra, in incontri ufficiali. E inoltre, deve 12.500 euro di ammenda, la pena su cui la Procura Federale ha trovato l’accordo prevede anche ulteriori 5 mesi (quindi 12 totali) di prescrizioni alternative. “Fu Tonali a dirmi di scommettere su un sito illegale. Ho scommesso su tutto anche su Toro-Milan, ma non ho mai scommesso sulla Juve. Ho chiesto soldi in prestito anche a Gatti e Dragusin, ma pagherò tutti”, la confessione dell’ex Cremonese ai pm.

Come riscostruisce la Rosea, Fagioli era finito nel mirino degli inquirenti in primavera dopo un incontro avuto in un bar con una persona tenuta d’occhio dalle forze dell’ordine, che stava indagando su un giro di scommesse. Ma il classe 2001 ha collaborato con la Procura e così, oltre al taglio del 50% della sanzione prevista che si ottiene con un patteggiamento predeferimento - dunque da 36 a 18 mesi - c’è stata infatti l’attenuante della collaborazione che ha portato la pena finale a 12 mesi.

Nicolò Fagioli seguirà quindi un percorso terapeutico con il suo medico, chiamato ogni due mesi a riferire alla Procura, e a prendere parte - nei cinque mesi in cui non è squalificato dal campo - a partecipare a dieci incontri pubblici sulla lotta a ludopatia. Una cosa è chiara: se i termini della pena alternativa non saranno rispettati al 100% cadranno immediatamente i termini del patteggiamento e la squalifica tornerebbe ad essere di tre anni - si legge -.


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