.

Dovbyk: "Non sono il nuovo Lukaku. Roma, ho deciso dopo aver parlato con Dan Friedkin"

di Stefano Bertocchi

"Ho deciso dopo aver parlato con Dan Friedkin. Ho avuto sensazioni buone, mi ha fatto sentire importante, dicendomi cosa si aspettava da me. Ma ho parlato pure con De Rossi e Ghisolfi, è stato importante". Parole e musica di Artem Dovbyk. Il nuovo bomber della Roma, intervistato da La Gazzetta dello Sport, spiega così i motivi che l'hanno spinto a sposare il progetto giallorosso e a tentare una nuova avventura professionale in Italia.

Finora i Friedkin hanno investito circa 90 milioni e lei può diventare il terzo acquisto più costoso della storia della Roma. Ha contato anche la solidità societaria?
"In passato non avevo mai parlato con i proprietari del club e questo è stato importante. Mi hanno illustrato il progetto a lungo termine. Io credo in loro e loro in me. La Roma sta investendo tanto, vuole fare grandi cose. So che il futuro sarò luminoso".

Da dove nasce il soprannome The Machine?
"Mi piace lavorare in palestra e i compagni vedendomi spesso li hanno pensato di chiamarmi così".

Alla Roma c'era Lukaku. L'eredità le pesa?
"Romelu è uno dei più grandi centravanti in Europa. Ma io non sono il nuovo Lukaku, ma Artem Dovbyk. Voglio fare del mio meglio e che la gente mi apprezzi per quello che so fare".


Altre notizie