.

José Chamot, dal Pisa di Anconetani al Milan di Ancelotti. Passando per Foggia e Lazio

di Andrea Losapio

José Chamot è stato uno dei migliori difensori della Serie A degli anni novanta. Roccioso, forte fisicamente, capace di giocare sia da centrale che da terzino, ha vissuto delle squadre iconiche nel suo percorso in Italia. Arrivato con Diego Simeone, da semisconosciuto, nel Pisa del compianto presidente Romeo Anconetani, passa poi al Foggia di Zdenek Zeman, dimostrando grande affidabilità in una squadra che sì, prendeva molti gol, ma che riuscì comunque ad arrivare al nono posto grazie ai gol di Roy e Kolyvanov, più alle invenzioni di Stroppa.

Così arriva la chiamata della Lazio di Sergio Cragnotti, per cinque miliardi di lire, squadra in cui diventa una sorta di bandiera. Quattro stagioni ad alto livello, vincendo una Coppa Italia, sfiorando l'oro Olimpico con la Nazionale argentina - di cui diventerà titolare non solo nell'Olimpiade di Atlanta 1996 - giocando comunque 131 partite. L'anno successivo è all'Atletico Madrid, rimanendoci un anno e mezzo prima di arrivare al Milan di Carlo Ancelotti. Qui vince la sua seconda Coppa Italia, sì, ma anche la Champions del 2003, seppur solamente da comprimario.

Chiosa finale di carriera fra Spagna, al Leganes, infine al Rosario Central. Qui diventa responsabile delle giovanili, prima, salvo poi diventare tecnico ad interim della prima squadra. Nel 2018 ha conseguito il patentino a Coverciano per allenare fino alla Serie C - o da secondo per B e A - mentre la sua ultima esperienza è stata al Libertad, club del Paraguay, nel 2019.


Altre notizie