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David Ospina, anche meglio di Higuita. Ma con un colpo dello scorpione in meno

di Andrea Losapio

Negli anni 80 l'Atletico Nacional di Medellin era di proprietà del più grande (e ricco, ovviamente) narcotrafficante del Mondo. Pablo Escobar aveva trovato il modo per essere sia carnefice che vittima, perché il latino "panem et circenses", cioè pane e circo, sa nutrire le folle. Escobar era un criminale, anche se nessuno era ancora riuscito a incastrarlo, ma era venerato perché aiutava i poveri - parecchi li ammazzava, ma questi erano considerati effetti collaterali - e, appunto, era padrone del Nacional.

La stessa squadra in cui David Ospina, ora, è tornato a giocare. Era partito proprio da lì, due decenni fa, per diventare anche meglio di René Higuita, il portiere amico di Pablo, praticamente un monumento in Colombia. Con la Nazionale René ha giocato 68 partite, ma viene ricordato più per gli errori e per il colpo dello scorpione a Wembley (in un'amichevole con l'Inghilterra), oltre che per la pazzia che lo contraddistingueva.

Ospina invece è stato più lineare, con le sue 128 presenze con i Cafeteros. Approdato in Europa ha giocato nel Nizza e si è guadagnato la chiamata dell'Arsenal, in attimi in cui i Gunners però erano in difficoltà economica per la costruzione dell'Emirates, di fatto vincendo solo Community Shields e due Coppe di Lega. In Italia, con il Napoli, ha fatto molto bene, ma vincendo solamente una Coppa Italia. Oggi David Ospina compie 37 anni.


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