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Io sto con Cassano… Follia lasciar andare Allegri! Pastore? Che flop…

di Fabrizio Ponciroli

E’ davvero surreale. Marzo è il mese, calcisticamente parlando, dei verdetti. Bene, in questo periodo si parla di tutto fuorché di campo (o quasi). Certo, il fatto che la Juventus abbia azzannato lo Scudetto sin dai primi di settembre, facendone una sua, privata, preda non aiuta ma, onestamente, è pazzesco assistere ad un susseguirsi di notizie che, con le partite giocate e da giocare, hanno davvero poco a che fare… Prendiamo la telenovela Icardi. Neppure il compianto Luke Perry (volevo essere come lui da giovincello, non mi sono neppure avvicinato… ci mancherai Dylan) avrebbe potuto sanare una frattura amorosa tanto profonda. L’Inter si è disinnamorata di Icardi (sempre più raro trovare un tifoso nerazzurro disposto a perdonarlo), Maurito si sente tradito dall’Inter. Il tutto con Wanda Nara che continua a presentarsi a Tiki Taka… Non avrei mai immaginato di scrivere ciò che sto per scrivere ma, signori, io sto con Cassano… Mai stato un fan di FantAntonio (di quello extra campo) ma, onestamente, le sue parole all’indirizzo della moglie/agente di Maurito sono più che condivisibili: “Tutto questo disastro l’hai creato tu”, ha tuonato l’ex “stella” di, tra le altre, Roma, Real Madrid, Inter e Milan… Forse non tutte le colpe sono di Wanda Nara ma diciamo che avrebbe potuto agire meglio… E Icardi? Bel problema… A chi mi continua a ripetere che la società dovrebbe fare qualcosa, rispondo chiaramente: se un giocatore dice di non star bene, non è possibile obbligarlo a scendere in campo. Inoltre, l’Inter deve guardare anche all’estate e cercare di non svalutare quello che, a conti fatti, è il patrimonio più importante della rosa. Insomma, la società nerazzurra è legata ad Icardi e viceversa… In un mondo perfetto, tutto si sarebbe già risolto. Icardi avrebbe chiesto scusa, lo spogliatoio l’avrebbe perdonato e Spalletti avrebbe riavuto il suo bomber. In un mondo perfetto, non nel calcio di oggi… Sempre più convinto che i social network saranno, in futuro, “gestiti” dalle società. Come i diritti d’immagine, anche i profili ufficiali diventeranno una prerogativa delle società. Una garanzia per “controllare” i propri stipendiati. Folle? Sì, come il calcio di oggi dove un caso come quello di Icardi ce lo portiamo avanti da settimane… Magari la risolve Steven. Darei un braccio per assistere al faccia a faccia (sempre che avvenga) tra Zhang e Icardi…
Passiamo all’altro caso: Max Allegri. Lo ripeto, a mio avviso stiamo parlando di uno dei più grandi allenatori in circolazione. Il prossimo che mi fa notare che “la Juventus gioca male” giuro che mi scaldo come Cassano a Tiki Taka… Qualcuno si ricorda l’Inter di Mourinho? Squadra meravigliosa, unita, compatta, gladiatoria ma tracce di “bel gioco” non ne ricordo (se intendiamo come “bel gioco” un calcio “alla Guardiola” ai tempi del Barça o “alla Klopp” ai tempi del Borussia Dortmund e, in parte, ora al Liverpool). Allegri sa come si fa a vincere, ha vinto alla Juventus e al Milan e vincerà ovunque andrà. Chi prenderà il suo posto alla guida della Vecchia Signora sarà costantemente sotto esame. Perché, a quelli che davvero conoscono le fondamenta del credo bianconero, giocare bene interessa ben poco se, alla fine, non arrivano trofei. Con Allegri si è vinto tanto ma sembra che sia stato un fallimento totale (ricordo che la Juventus non è ancora stata eliminata dalla Champions League)… Una follia lasciarlo andare…
Chiudo con Pastore! Fossi un tipo vendicativo, citerei tutti coloro che, in estate, mi hanno criticato per aver definito Pastore “un acquisto troppo rischioso”. Se la Serie A è poco allenante (altra follia di queste settimane), la Ligue 1 è allora un campionato del livello della cara vecchia Serie D. Pastore non era titolare nel PSG, perché avrebbe dovuto fare sfracelli alla Roma? Non ha il passo gara. Le qualità calcistiche sono spettacolari ma, nel calcio italiano, non bastano (se fosse così, Cassano potrebbe giocare ancora oggi). Pastore viene definito un flop ma, in realtà, è stato un errore di valutazione. Non ha più lo smalto dei tempi in cui incendiava, calcisticamente parlando, Palermo. Tutta la vita con Sabatini (che l’ha reso grande). “Lui dominava il campo e abbagliava la gente, deve attingere alla garra e all'orgoglio argentino se ce l'ha, se no è meglio che si dedichi ad altro”. Credo che sia destinato a dedicarsi ad altro, ossia a giocare in campionati dove corsa e fisicità sono meno preponderanti… Ultima battuta: vi aspetto in edicola con il nuovo numero di Calcio2000… C’è di tutto, tanta ma tanta Inter!!!


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