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La Premier indaga sul City: dalla retrocessione all'addio di Guardiola, cosa rischia il club

di Michele Pavese

Una vera e propria bomba ha sconvolto il calcio inglese nelle ultime ore. La Premier League ha deferito il Manchester City per presunte violazioni del fair-play finanziario, affidando il caso a una commissione indipendente. Le accuse riguardano soprattutto le informazioni finanziarie fornite dal club, relative a entrate (in particolare sponsor) e dettagli sugli stipendi di allenatori e giocatori. Tutte queste violazioni (ben 115 secondo la stampa inglese) si riferiscono a un periodo compreso tra le stagioni 2009-2010 e 2017-2018.

Il precedente - Si ripete, dunque, la situazione vissuta nel 2020, quando il City rischiò una squalifica dalle coppe europee per presunte violazioni del fair play finanziario. Tutto partì da alcune email riservate rese note da Football Leaks che furono pubblicata da media come Der Spiegel. La UEFA aveva escluso i Citizens dalle competizioni continentali per due stagioni, ma il TAS di Losanna ribaltò tutto, comminando "solo" una multa da 10 milioni di euro.

Rischio elevato. Che farà Guardiola? Stavolta il rischio è maggiore, perché è in gioco addirittura la permanenza del Manchester City in Premier League e la revoca delle vittorie conquistate nel periodo contestato. Il club, in una nota ufficiale, ha fatto sapere di attendere che "tutte le voci vengano messe a tacere", ma le altre società del massimo campionato inglese chiedono un verdetto rapido e punizione adeguata, in altre parole la retrocessione. E c'è anche il pericolo di perdere Pep Guardiola: il tecnico è pronto a fare le valigie qualora le accuse vengano confermate.


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