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Il caso Diarra può rivoluzionare il calciomercato. L'avv. Dupont: "Vittoria totale dell'ex giocatore"

di Michele Pavese

La Corte di Giustizia dell'Unione Europea ha emesso in mattinata una sentenza storica sul caso Lassana Diarra, l'ex giocatore di Real Madrid e Chelsea che aveva rescisso senza "giusta causa" il suo contratto con la Lokomotiv Mosca nel 2014 ed era stato condannato dalla FIFA a risarcire il club russo con 20 milioni più 10,5 di danni.

Nel 2014 non poté firmare per i belgi dello Charleroi perché la FIFA gli negò questa possibilità, visto il contenzioso con la Lokomotiv, ma oggi è arrivata una sentenza che potrebbe essere storica quanto quella che portò alla famosa legge Bosman e che potrebbe portare a uno stravolgimento del calciomercato. Sulla vicenda sono intervenuti anche Jean-Louis Dupont e Martin Hissel, dello studio Dupont-Hissel. Dupont è il celebre avvocato della sentenza Bosman e colui che ha affiancato la Superlega di fronte all’Unione europea: "Per Lassana Diarra, che ha osato sfidare la potentissima FIFA (e incidentalmente anche la federazione calcistica belga) e che ha combattuto una battaglia legale per 10 anni, si tratta di una vittoria totale.

I procedimenti dinanzi ai tribunali belgi sono iniziati nel 2015. All’inizio del 2016, il Tribunale Commerciale di Charleroi ha stabilito che le regole della FIFA violavano il diritto dell’UE. Da allora, sono passati 9 anni senza che la FIFA e i suoi membri si siano degnati di modificare il loro sistema per conformarsi al diritto dell’Ue. Quindi, la FIFA e i suoi membri non possono ora fingere di essere sorpresi dalla sentenza della CGUE.

A seguito delle sentenze sulla Superlega e sul Royal Antwerp FC del 23 dicembre 2023, la CGUE – ancora una volta – ha severamente censurato le azioni strutturalmente illegali degli attuali regolatori del calcio, aprendo così la strada alla modernizzazione della governance, in particolare attraverso la contrattazione collettiva tra dipendenti e datori di lavoro.

Tutti i giocatori professionisti che sono stati colpiti da queste regole illegali (in vigore dal 2001) ora possono richiedere un risarcimento per le loro perdite. Siamo convinti che questo “prezzo da pagare” per aver violato il diritto dell’UE costringerà finalmente la FIFA a sottomettersi al diritto dell’UE e a velocizzare la modernizzazione della governance".


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