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Lippi: "Giochista o risultatista? Mia Juve con 3 punte che pressavano"

di Tommaso Bonan

Giochista o risultatista? Parlando a La Gazzetta dello Sport, l'ex ct della Nazionale Marcello Lippi ha risposto anche alla domanda che nelle ultime settimane ha tenuto banco anche in serie A: "Se non giochi bene è difficile vincere. Mi avete messo a metà, ma ho avuto una Juve con tre attaccanti che pressavano altissimi. Il merito è non essere stato integralista. Non ho mai esasperato la tattica: se gli attaccanti pressavano alto, i centrocampisti accorciavano e così i difensori, altrimenti gli avversari sarebbero stati pericolosi. Il fuorigioco era una conseguenza".

Parlando a La Gazzetta dello Sport, Lippi ha poi detto la sua su come si può guarire il calcio italiano: "Si pensava che con tanti stranieri fosse finita, no? Invece nascono sempre giovani, da Chiesa a Zaniolo, come Totti e Del Piero. C’è la casualità, ma il lavoro sui giovani è decisivo. Sono stati momenti difficili, ma vincere sempre non è bello. Il meglio lo dai quando dici “ti faccio vedere”: le grandi vittorie vengono dai momenti negativi".


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