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Biasin su Linterista.it: "Inter povera ma bella"

di Redazione TMW
Fonte: L I N T E R I S T A . it

Non siamo qui per pettinare le bambole e, quindi, andiamo al sodo: è bello star lì a elemosinare pagamenti a rate per somme che fino a dieci anni fa avremmo considerato “ridicole”? Certo che no, siamo l’Inter e pure noi vorremmo fare costantemente “tum!”, cacciare la grana e magari lasciare anche il resto. Ma non si può, non si può, non si può. Lo scriviamo tre volte perché questa cosa deve entrare per bene nelle capocce di tutti coloro che, ancora oggi, credono a un mondo che non esiste più.
L’Inter ha i suoi bei problemi, lo sappiamo, e certamente dipendono dal fatto che a monte la proprietà ha i suoi, di problemi, ma anche dal fatto che il calcio, in Italia, non funziona come dovrebbe. A tal proposito l’altro ieri è uscito un report piuttosto chiaro che spiega per bene in quale situazione ci siamo infilati.
Ecco perché oltre a sperare di uscire dal circolo vizioso degli interessi da pagare e delle rogne da affrontare, ecco perché oltre a pretendere un fondamentale cambio di marcia a livello gestionale – se non proprio un cambio generale della proprietà – il tifoso dell’Inter deve imparare a fidarsi di chi da ormai 4 o 5 sessioni di mercato conduce la nave nella tempesta.
Prendere Sommer con un mese di ritardo non è bello e certamente non può far felice mister Inzaghi, ma se alla fine ti permette di pagare il giocatore in due rate invece che in un'unica soluzione, credetemi, significa aver fatto moltissimo.
Contare le cento lire per trovare un accordo che sia il migliore possibile per arrivare a Samardzic, abbiate fede, è la garanzia che chi ha in mano le sorti della squadra si comporta per bene. Il nazionale serbo poteva arrivare anche tre giorni fa e, invece, arriverà lunedì.

Questo per mettere a posto le virgole, laddove “virgole” significa risparmiare qualche euro. E qualche euro significa poter mettere quell’euro su qualche altro nome e, quindi, va bene così.
Tappiamoci il naso e andiamo avanti, anche perché, oh, se fino a tre settimane fa ci avessero detto “oltre a Frattesi prenderemo anche il talento dell’Udinese”, ci saremmo messi a ridere.
È bello star lì a mendicare, fare i calcoli, chiedere le rateizzazioni, sperare che non ti fottano i giocatori per la troppa attesa? Certo che no, non è bello per noi e figuratevi per chi le operazioni le imbastisce. Ma non si può fare altro.
L’Atalanta ci fotterà Scamacca? Forse sì, vedremo. Nel caso potete star certi che troveranno piani B, C, D, E o F adeguati, qualcosa che riesca a mettere insieme competitività e sostenibilità.
E se pensate “Minchia quanto sei aziendalista” vi invito a guardare quello che si sta cercando di mettere in piedi nonostante le premesse (mercato a costo zero, monte ingaggi da ridurre): una squadra che nell’immediato non potrà essere più forte di quella che si è giocata la Champions, ma anche un gruppo più giovane, di prospettiva, con un centrocampo cazzutissimo, un insieme di ragazzi che partirà con la seria intenzione di portare a casa questa maledettissima Seconda Stella.
Mancano due settimane all’inizio del campionato, poco più di tre alla fine del mercato. Abbiate pazienza e vedrete che chi sfotte perché “siete poveri” tornerà nel suo angolo in invidioso silenzio.


Scamacca adesso è più lontano, il nerazzurro in vantaggio è quello dell'Atalanta
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