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Zdenek Zeman: "Contrario al VAR, la Juve non è di un altro pianeta"

di Luca Esposito
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Mai banale nelle sue dichiarazioni, sempre pronto ad affrontare con schiettezza qualunque argomento. Zdenek Zeman, doppio ex della sfida tra Pescara e Salernitana in programma domenica pomeriggio, è stato intervistato in esclusiva dalla redazione di TuttoSalernitana e ha detto quanto segue: "Non so giudicare ancora adesso l'operato di mister Ventura, a fine campionato potremo dire se è stata una scelta giusta o sbagliata. Nel frattempo sta lavorando e tutto sommato non è stato un girone d'andata negativo. La continuità di risultati fa la differenza in questa categoria, Benevento a parte c'è un grande equilibrio e bastano due vittorie per proiettarsi alla serie A ma anche due sconfitte per rischiare la retrocessione in C. Se alcuni dei calciatori arrivati in estate sono in discussione vuol dire che qualcuno ha sbagliato in principio. Posso capire che la piazza aspetti un colpo importante, ma non ho mai creduto nel mercato di gennaio. Nella mia seconda stagione a Salerno il presidente decise di prendere 15 elementi nuovi dopo il mio esonero: la Salernitana è retrocessa lo stesso e a giugno nessuno di quelli fu riconfermato".

Lei ha allenato anche a Pescara. Che partita sarà?

"Giocare in casa può dare un piccolissimo vantaggio, ma lo stadio Adriatico non è più pieno come una volta e la gente non è presente. Sia Salernitana, sia Pescara possono praticare un bel calcio se tutti stanno bene e gli organici sono al completo. Non dimenticatevi che il Benevento, in Abruzzo, ha perso per 4-0: è stata l'unica sconfitta, il Pescara è una squadra imprevedibile che ogni anno cerca di formare il mix tra giovani ed esperti". 

Un suo giudizio generale sulla serie B?

"Secondo me la programmazione conta più dei nomi, bisogna dare il tempo agli allenatori e ai club di lavorare in serenità. E' chiaro che la serenità la creano i risultati, ma se le componenti non vanno tutte nella stessa direzione diventa difficile. Il Benevento non gioca un gran calcio, ma vince tante partite per 1-0 e dimostra solidità. Non è semplice, credo che nessuno possa impensierirla. Le delusioni, invece, sono tante, la stessa Cremonese era stata costruita sulla carta per il grande salto ma si ritrova attualmente in zona retrocessione. Come ho detto prima, non credo che il mercato invernale possa cambiare gli equilibri. Chi ha un giocatore bravo certo non se ne priva a metà campionato".

Che ricordi ha dell'esperienza a Salerno?

"Il primo anno è andato bene: valorizzammo giocatori come Vignaroli, altri hanno poi giocato in categorie superiori. La seconda stagione è andata diversamente, dopo due mesi eravamo praticamente retrocessi e nulla andò nella direzione giusta". 

E'd'accordo sull'introduzione del VAR?

"Sinceramente no. Fino a quando c'è l'errore umano si può accettare, se però si sbaglia tanto anche con la scienza e la tecnologia è chiaro che le perplessità dei tifosi aumentano".

Fuga degli spettatori dagli stadi: come mai?

"Sicuramente la qualità delle partite non eccelsa può avere una sua incidenza, ma prima si giocava sempre di domenica ed era più semplice per tutti. Oggi c'è la concorrenza delle televisioni, si scende in campo ogni giorno e ad ogni ora e il pubblico si è abituato diversamente. Qualche società probabilmente sarà contenta perchè gli spalti vuoti riducono il numero di incidenti, ma l'obiettivo dovrebbe essere quello di avere stadi pieni e nessun episodio di violenza". 

Crede che il calcio italiano sia in crisi?

"I risultati della Nazionale dicono altro. Il calcio italiano non sta così male come si dice. Le partite di serie A non sono molto attraenti, è vero, ci sono poche emozioni e si pensa poco a produrre azioni da gol. Ci sono squadre, però, che esprimono un buon calcio: la Lazio è un esempio, è sotto gli occhi di tutti. Non si può spiegare la crisi del Napoli, bisognerebbe essere dentro gli spogliatoi per capire come un gruppo che arrivava sempre al secondo posto oggi stia facendo fatica. Immagino ci siano motivi esterni, non che abbiano dimenticato di giocare al calcio. Se la Lazio troverà continuità e non commetterà l'errore degli anni scorsi, quando sul più bello calava, può competere con le primissime. La Juve non è di un altro pianeta, ma ha perso due volte proprio con la Lazio. Ha semplicemente una rosa più completa".

Che fa oggi Zeman?

"Vedo calcio, mi aggiorno. Vado allo stadio a vedere la Roma e la Lazio, vorrei fare ancora qualcosa ma la volontà del sottoscritto non basta".

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Domenica 28 Aprile 2024
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