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Milan, De Paola: “Atteggiamento sciocco di Theo e Leao. Prenderei provvedimenti”

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di TMWRadio Redazione
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Editoriale con Paolo De Paola, intervistato da Vincenzo Marangio
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Ne L'Editoriale di TMW Radio è stato ospite il direttore Paolo De Paola.

A Napoli si sta parlando da tanto del caso Osimhen, con voci anche molto discordanti.

“Anche io non mi risparmio le critiche nei suoi confronti, la discussione deve essere bagaglio di qualsiasi giornalista e scrittore. La vicenda Osimhen è stata trattata da tutti i quotidiani nazionali e nessuno si è permesso di andare oltre il racconto dei fatti. Questo è un fatto di cronaca e se il signor De Giovanni è stato disgustato su come una testata ha trattato l’argomento lo esponga. È però tendenziosa e offensiva l’accusa sul fatto che il tema sia stato trattato in un certo modo da una stampa di matrice nordista. Se uno scrittore, in un campo come quello calcistico, trova insofferenza su una trattativa di calcio vuol dire che non apprezza le cose negative che accadono attorno alla sua squadra. Quando De Giovanni scrive di Napoli mi sembra che sottolinei solo le cose positive attorno alle città, mentre ne vengono ignorate tutte le problematiche.

La critica alla stampa nordista ad ogni modo è fuori luogo, perché non esiste una stampa nordista. La piantassero di usare frasi fatte e andare sui luoghi comuni”.

Che Napoli ha visto nelle prime tre uscite?

“Anche qui ci sta il bello e il brutto. Il bello è che il Napoli ha ritrovato vigore, ma ancora il centrocampo ha ballato in maniera incredibile, così come ci può stare dire che gli azzurri abbiano avuto un po’ di fortuna. In ogni caso si è vista una squadra grintosa come vorrebbe Conte, anche se sono ancora evidenti delle lacune.

Il Parma poi con uomo in meno ha sfiorato il pareggio. È una squadra organizzata, ben messa in campo e che non tira indietro la gamba. Se l’è giocata con il Milan e lo ha fatto anche contro il Napoli. La prestazione è stata soddisfacente ed interessante”.

Ieri Juventus ancora solida, ma forse un po’ meno efficace in attacco?

“A me piace sempre una squadra che gioca e la Juventus lo ha fatto anche contro la Roma, correndo rischi relativi solo nel finale. La conduzione è stata a senso unico dei bianconeri, e da quanto è che non si vedeva una cosa del genere! Si è visto un panorama incredibile di soluzioni tattiche. La Roma si è arroccata moltissimo e ha saputo fare barriere, ma i bianconeri non hanno tradito le ottime impressioni delle prime due uscite”.

In più nel finale si sono visti tutti insieme Koopmeiners, Conceicao, Gonzalez e Douglas Luiz.

“Il piacere di vedere una squadra giocare a calcio è anche scoprire i vari preziosismi di quest’ultima. Douglas Luiz è un funambolo, ha fatto dei numeri incredibili. Koopmeiners non ha ancora la distanze giuste, lancia un po’ troppo lungo, ma ha visione e capacità di inserimento. Conceicao è un fenomeno per ciò che riguarda il tocco del pallone e per come abbassa la testa e punta, anche lui sarà da gustare per capire quanto possa far saltare il banco.

Le capacità di gioco della Juventus però fanno capire come la squadra sia cambiata proprio a livello di approccio alla partita. Non si vedono più giocatori sconsolati nel dover cercare di passare il pallone. Ora è un gruppo che cerca di essere pericoloso e non lo vedevamo da tre anni”.

Forse Nico Gonzalez poteva essere inserito prima al posto di McKennie?

“Effettivamente l’unica nota stonata è stata quella di McKennie, che non mi è piaciuto e che non è apparso neanche in grandissima forma. La soluzione di Nico Gonzalez poteva portare qualcosa di creativo”.

Douglas Luiz che impressione le ha fatto?

“È il giocatore che farà la differenza nella Juventus, ha una qualità immensa e ha grande tranquillità. Non perde mai il pallone”. 

Che Roma ha visto invece?

“È una Roma che ultimamente ha avuto prima problemi con Dybala e poi con Cristante. De Rossi però un allenatore di spessore, che guarda oltre all’episodio isolato. A Torino si è distinto Pisilli, mentre è venuto un po’ meno Soulè, che però potrà crescere. Ieri si è vista una Roma molto concentrata, ma mi è sembrata anche una squadra che riesce a costruire attraverso gli uomini che ha in campo”.

Che commento fa sulla situazione del Milan e sul caso creatosi attorno a Theo Hernandez e Leao?

“È un atteggiamento sciocco e sbagliato, perché il cooling-break non serve solo a bere, ma serve anche per le indicazioni dell’allenatore. L’atteggiamento di Leao e Theo è agli sgoccioli e se fossi nella società prenderei delle misure. La giustifica poi è stata una toppa peggiore del buco. Su questi giocatori andranno fatti dei ragionamenti al più presto. Certi elementi pensano di essere intoccabili, ma si sono ribellati ad un codice di squadra e di spogliatoio, il tutto in un momento in cui la gara poteva anche essere vinta. Stanno poi continuando le problematiche difensive, i gol subiti sono troppi”.

L’Inter rimane nettamente favorita?

“Sì, ha un forza preponderante e una serenità che si vede in campo. Barella fa quel gol perché è sereno, perché sa che quella giocata potrà ricapitargli. È la serenità dei forti ed è la più difficile da arginare. La strada dell’Inter c’è già ed è un’autostrada”.

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