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LEGA DI A: frattura tra le società, rinviata l'elezione del presidente. Lotito per ora è "sconfitto"...

di Valerio Vicinanza
per Tuttosalernitana.com
Daniele Buffa/Image Sport
Daniele Buffa/Image Sport

E' ancora tutto in stallo in Serie A per quanto riguarda le elezioni di Lega, nonostante l'assemblea tenutasi ieri pomeriggio e durata circa due ore. In via Rossellini a Milano si è infatti consumata una vera e propria frattura, definita "insanabile" da Galliani, tra le società della massima serie, con Juventus, Inter, Milan, Roma, Fiorentina e Napoli (rappresentanti i tre quarti dei tifosi italiani) che hanno deciso di abbandonare la seduta portando via con esse una fetta importante di voti. Il dissidio col resto della Serie A è sorto, ancora una volta, a proposito dei diritti tv: da un lato le sei "big" sono infatti interessate a mantenere in vigore le cifre della Legge Melandri, che prevede una spartizione in parti uguali fra tutte le società del 40% complessivo dei diritti tv, mentre il restante 60% assegnato per bacino d'utenza (30%) e meritocrazia (30%); dall'altro le altre squadre richiedono l'innalzamento della quota da dividere equamente almeno al 50%. Dopo il nulla di fatto di ieri pomeriggio, l'elezione del presidente di Lega e dei consiglieri federali subirà un inevitabile slittamento. Ad uscire momentanemente "sconfitto" è stato il patron granata Claudio Lotito, interessato alla rielezione di Maurizio Beretta alla presidenza della Lega e a mantenere il proprio posto di Consigliere Federale. Tutto rimandato, dunque, e toccherà ai club medio-piccoli provare ad eleggere il presidente entro il prossimo 27 marzo, ma non è da sottovalutare il rischio, sempre più concreto, di un commissariamento.


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