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L'ex Ascoli Valentini: "Per Mendes fu una trattativa estenuante. Ma lui merita la Serie A"

TMW Radio
di Claudia Marrone
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© foto di Ufficio Stampa Ascoli Calcio

Difficilmente avremmo visto Pedro Mendes in Serie C, ed ecco che nella giornata di ieri è arrivata la nota ufficiale: l'Ascoli ha ceduto al Modena, in Serie B, il talentuoso attaccante, scoperto e portato in Italia dall'ex Direttore Sportivo bianconero Marco Valentini. Che è intervenuto nel corso dell'appuntamento mattutino di A Tutta C, trasmissione di TMW Radio dedicata al mondo della Serie C, proprio per parlare di questa pesante perdita per i marchigiani: "Quando l'ho portato ad Ascoli eravamo in Serie B, ma credo il ragazzo abbia delle prospettive di crescita anche in categoria superiore. In Italia è arrivato da giovane perché faceva minutaggio, ma ho visto in lui serie prospettive da Serie A, visti gli ampi margini di miglioramento che ha. Ha anche voglia di migliorarsi, è propositivo, non salta mai un allenamento, e credo che tutto questo, unito alla sua tecnica, lo porterà lontano".

Sicuramente un buon bottino per l'Ascoli, la sua cessione. Ma come nacque l'idea di portalo in Italia?
"La cosa nasce strategicamente a gennaio 2022, come impostazione del mio lavoro avevo iniziato a guardare i calciatori in scadenza non solo del 2022 ma anche del 2023. Questo non ha riguardato solo Pedro Mendes, avevo un elenco di circa una ventina di calciatori, e nel mese di marzo organizzai un viaggio per il mio scout di fiducia, perché credo che i ragazzi vadano visti live, e in realtà per un altro attaccante e un difensore centrale: il rappresentante di Mendes, però, mi contattò, sapevo che non avrebbe rinnovato con lo Sporting, ed ecco quindi che il mio scout andò a osservarlo. Le relazioni positive c'erano su tutti i ragazzi, ma a giugno iniziammo la trattativa con lo Sporting: inizialmente la richiesta era molto alta, ma abbiamo negoziato fino ad agosto, e a quel punto anche la volontà del ragazzo è stata determinante. Lo abbiamo preso a 400mila euro con una percentuale sulla futura rivendita".

Mendes ha fatto parte di quel minutaggio tanto caro alla Serie C. Ma quando questa regola può forse penalizzare i giocatori?
"Ad Ascoli, per input della proprietà, dovevamo fare minutaggio, mi restava quindi semplice farlo, ma i calciatori non li divido in 'giovani' e 'vecchi', ma in 'bravi' e 'non bravi'. Non ho nessuna preclusione a inserirli, al di là delle regole, ma si deve chiaramente essere consapevoli del fatto che il giovane, nell'arco di un campionato, può non darti continuità di prestazioni, ma questo fa parte della normale crescita di un giocatore, e non deve preoccupare. Anzi, voglio aggiungere una cose: le nostre nazionali giovanili stanno vincendo tanto, il meccanismo si inceppa quando i ragazzi arrivano al professionismo, per un problema culturale. Direttori e allenatore sono lavoratori precari, e spesso hanno il terrore di puntare sul giovane perché si rischia di più: se il tecnico perde 3-4 gare è subito messo sul banco degli imputati, diventa un somaro, il Ds non capisce nulla, i social si scatenano e si innesca un meccanismo negativo che porta al dissesto, perché le cose la maggior parte delle volte cambiano in peggio. In Italia purtroppo le partite non si possono perdere, basta davvero niente per essere alla berlina. Le proprietà dovrebbero essere più coraggiose, perché le parole chiave del calcio dovrebbero essere pazienza ed equilibrio, specie quando si ha a che fare con i giovani e la loro crescita".

Sulla crescita dei giovani, possono essere un'opportunità le formazioni Under23?
"Io sono assolutamente favorevole alle U23, i giovani così si misurano in un contesto già più complicato sia dal punto di vista psicologico che emotivo, fisico e tattico. In Inghilterra a esempio il campionato U23 è molto tosto, ma testimonia che il giovane, prima esce dal settore giovanile per misurarsi con realtà più toste, prima abbrevia il suo percorso di crescita".

Crede che altre formazioni possano seguire l'esempio di Juventus, Atalanta e Milan?
"Juve e Atalanta sono società all'avanguardia, sono state le prime, il Milan sta andando a ruota e prevedo che qualcun altro lo farà, però bisogna orgamozzare bene il tutto, servono strutture e dirigenze. Vanno fatte ma vanno fatte bene, serve strutturarsi per fare tutto nel miglior modo possibile. A ogni modo, nel giro del prossimo triennio, 2-3 nuove formazioni B credo che ci saranno".

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