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Avellino, Parisi: "Sogno la A con questa maglia, onorato del paragone con Lazzari”

di Luca Esposito
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© foto di Matteo Ferri

Tra campo e studi sta costruendo quotidianamente il suo futuro professionale, lui che è iscritto al primo anno di scienze motorie e sfrutta la possibilità offerta dall’università telematica per entrare a tutti gli effetti nel mondo dello sport e ripagare la sua famiglia dei tanti sacrifici sostenuti negli anni. Per gli addetti ai lavori è il classe 2000 più forte della Lega Pro, al punto che società prestigiose come la Lazio e la Salernitana hanno già bussato alla porta del procuratore per chiedere informazioni. E’ senza dubbio il fiore all’occhiello della rosa dell’Avellino, una gratificazione enorme per chi è cresciuto con i colori biancoverdi nel cuore e ha contribuito al ritorno tra i professionisti. Fabiano Parisi sta vivendo un’annata straordinaria. Maglia da titolare, gol, chilometri su chilometri macinati sulla fascia, l’etichetta di predestinato cucitagli addosso dal suo mentore Capuano che lo galvanizzano e responsabilizzano. La redazione di TuttoC ha avuto il piacere di contattarlo telefonicamente per parlare di presente e di futuro:

Da avellinese quanto è gratificante giocare per questa squadra?
“Per chi, come me, abita a 12 chilometri da Avellino è una opportunità umana e professionale importantissima. Avverto maggiori responsabilità e cerco di portare in campo le mie qualità nel rispetto di una maglia che ha sofferto tanto negli ultimi anni. Il pubblico biancoverde è uno dei migliori in Italia, non hanno mai smesso di sostenerci anche quando c’erano tante vicissitudini molto negative. Con l’avvento della nuova società è cambiata l’aria, l’auspicio è di fare grandi cose tutti insieme”.

Quanto la inorgoglisce aver contribuito alla vittoria del torneo di D?
“E’ la mia squadra del cuore e questa maglia è sempre stata un sogno. L’anno scorso ci siamo trovati in una situazione anomala, la D non è sicuramente una categoria adatta ad una piazza che ha pagato a caro prezzo problemi societari e non demeriti sportivi. Era il mio primo anno e ho fatto tanti sacrifici per mettermi in mostra: per il bene della squadra e per la mia carriera, senza dimenticare l’affetto che nutro per il pubblico. Capivo quanto stessero soffrendo, era obbligatorio tirare fuori qualcosa in più soprattutto per il popolo biancoverde”.

Da under è stato avvantaggiato, ma tra i dilettanti ha fatto la differenza a prescindere mostrando qualità eccezionali…
“In serie D l’under è avvantaggiato per i regolamenti che tutti conoscete, ma ho cercato di farmi apprezzare dagli allenatori a prescindere dall’età. Era il mio primo anno e non avevo le competenze relative alla categoria, ho dato il massimo per conquistare una maglia da titolare e ripagare la fiducia della società”.

Bucaro, Ignoffo, Capuano. Ci parli un po’ dei tre allenatori che l’hanno seguita…
“Tutti mi hanno dato qualcosa. Mister Bucaro mi ha fatto crescere tanto e ci siamo tolti la soddisfazione di vincere il campionato. Ignoffo è rimasto per un periodo limitato di tempo ma ha lavorato sulle mie caratteristiche. Un grazie particolare va ad Ezio Capuano, un allenatore importantissimo che ha colmato i miei difetti e ha creduto molto nelle mie potenzialità. E’ un professionista tatticamente molto preparato, un motivatore e uno dei migliori nella preparazione di una gara. Riesce sempre a individuare i punti deboli della squadra avversaria caratterizzando il nostro gioco, sono convinto meriti altre categorie. Merita qualcosa in più della serie C, non ci sono dubbi”.

A proposito di Capuano, il mister ritiene Parisi uno dei più forti giovani d’Italia. Pesa questa frase o è uno stimolo aggiuntivo?
“E’ una grossa responsabilità, sono parole molto importanti per un giovane come me. L’unico modo per ricambiare tutto ciò è continuare a lavorare con lo stesso spirito di sacrificio. Il paragone con Lazzari? Mi fa piacere, stiamo parlando di un grande calciatore”.

Capitolo mercato. Tante squadre su di lei, ci può dire qualcosa?
“Mi fa molto piacere sentire di queste proposte, ma di calciomercato parla il mio procuratore (Mario Giuffredi nda). Io cerco di concentrarmi sulla squadra attuale e sul campionato dell’Avellino, qualora si dovesse riprendere speriamo di chiudere nel migliore dei modi”.

Dramma Coronavirus. Come sta trascorrendo questi giorni?
“Restare a casa è l’unico modo per costruire un futuro migliore. Naturalmente spero si creino le condizioni di sicurezza necessarie per riprendere il campionato, siamo seguiti dal preparatore atletico dell’Avellino e ci alleniamo tra le mura domestiche per quanto possibile. Gioco alla play station con gli amici, studio e abbiamo un gruppo whatsapp che ci permette di trascorrere un po’ di tempo con i miei compagni di squadra. Colgo l’occasione per fare gli auguri a Morero per il suo compleanno”.

Il gol più bello della sua stagione?
“A Monopoli, senza dubbio. In quell’azione ho abbinato tecnica ed esplositivà, un gol importante per la partita e gratificante per me, tra l’altro giunto in un momento non semplice sul piano societario. Sotto quest’aspetto vorrei dire che siamo stati bravi ad isolarci: le voci non fanno piacere, è chiaro, ma ci siamo concentrati sul campo e quella gara ripagò di tanti sacrifici”.

C’è qualche altro giovane che l’ha sorpresa?
“Errico della Viterbese, un altro giovane. Durante la partita ci siamo scontrati ripetutamente, ma ritengo sia un grosso giocatore”.

Qual è il sogno nel cassetto di Parisi e che rapporto ha con la sua famiglia?
“Mio padre è il mio primo tifoso, sin dai tempi dei primi calci mi segue con affetto e mi auguro di ripagare tutti i sacrifici della mia famiglia. Giocare in una categoria superiore potrebbe essere la giusta gratificazione. Futuro? Spero di finire il campionato nel migliore dei modi, quanto al mio contratto sussiste una situazione un po’ particolare ma è chiaro che mi fa piacere indossare la maglia dell’Avellino”.

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