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TMW RADIO - Quintavalli (Pres. Reggiana): "Contro il Venezia la squadra mi ha stupito"

di TMWRadio Redazione
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Spazio B: Luca Quintavalli, Pres. Reggiana, intervistato da Gianluca Viscogliosi, Iacopo Erba e Marco Calabresi
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Luca Quintavalli, presidente della Reggiana, è intervenuto in diretta su TMW Radio durante la trasmissione 'Spazio B' a qualche giorno di distanza dalla bella vittoria in campionato contro il Venezia: "Questa squadra ha stupito anche me dopo la vittoria con i lagunari. I ragazzi hanno mostrato di essere uomini prima di calciatori, uomini con valori importanti. In campo non c'era solo la squadra, ma la città intera. Avevamo voglia di rivalsa nei confronti di questa malattia che ci ha messo in ginocchio. Il Venezia rimane una squadra pericolosa, ma con la Reggiana di domenica avrebbe fatto fatica ogni squadra di Serie B".

In vista della sfida con il Lecce dopo la pausa cosa si aspetta dalla sua squadra?
Dobbiamo volare bassi e essere umili. Non è da un risultato di una partita azzeccata che si vede il valore reale del club. Il nostro valore vero è stata l'umiltà. La prestazione eccezionale di domenica è un elemento di valutazione importante, ma non è sintomatico del fatto che adesso ogni squadra può essere facilmente o meno battuta. Ogni avversario e ogni partita dovrà essere studiato per bene. Mi aspetto che alla ripresa posso trovare ancora grande determinazione e sono contento che avremo un periodo lungo in cui prepararci fisicamente, anche perché ricordo che arrivavamo alla sfida con il Venezia con soli due allenamenti nelle gambe. Fisicamente sono certo che la squadra reagirà bene, servirà lo stesso carisma mentale.

Avete dovuto rifare la preparazione atletica da capo vista la stranezza di questa stagione?
Il mister Alvini avrà tanto da fare in questo periodo, sicuro ha azzeccato la strategia mentale nell'ultimo periodo. Un fattore che abbiamo messo in campo in questo momento. Ora dobbiamo lavorare sul fisico, mentre sulla parte psicologica dovremo fare un lavoro di mantenimento. Conosciamo i nostri limiti ma anche le nostre potenzialità, come è successo quando abbiamo fatto un campionato di Serie C da outsider. Nel finale domenica avevamo nove calciatori della stagione scorsa, la dimostrazione di un percorso di crescita altissimo. Merito del mister, della società, della città e dei calciatori, che sono degli uomini eccezionali.

Non è così immediato presidente un campionato di Serie B ad alti livelli nonostante gli investimenti...
Il campionato di Serie B è una battaglia, ce lo dice sempre il nostro diesse Doriano Tosi che ascolto sempre molto volentieri. Si hanno davanti squadre attrezzate, con qualità individuali spaventose. Sono i gruppi a fare la differenza e le emozioni che mettono in campo i calciatori. Non abbiamo il pubblico, il clima è surreale. Ci stiamo adeguando anche a questo, ne esce vincitore chi riesce ad adattarsi meglio, nel calcio e nella vita quotidiana.

Dal punto di vista tecnico c'è un calciatore che l'ha convinta di più?
Faccio un nome, Paolo Rozzio. Ha debuttato domenica, non aveva ancora giocato. Dopo dieci minuti, mi ha confidato dopo, sarebbe voluto uscire perché non ce la faceva più. Poi ha rotto il fiato e ha giocato novanta minuti da capitano, una forza che ha trasmesso anche agli altri. Ha stimolato tutti quanti.

Un altro singolo sotto la lente di ingrandimento è Kirwan, il figlio dell'ex ct della Nazionale italiana di rugby...
Kirwan è cresciuto molto, uno di quelli che è cresciuto di più e mi fa piacere che si stia notando questo percorso. Ho avuto il piacere di conoscere e parlare con il padre, che simpaticamente mi ha detto di chiamarlo se il figlio non si fosse comportato bene. Una famiglia con una cultura sportiva incredibile e infatti Niko sta crescendo proprio perché ha voglia di dimostrare.

Dove può arrivare questa Reggiana?
Dobbiamo salvarci: questo obbiettivo - che non è di basso livello per noi - sarebbe come vincere il campionato. Parlare di Serie B e di salvezza oggi mi riempie di orgoglio. Sarà il campo poi a dirci se potremo ambire ad altro, magari ci risentiamo tra tre mesi e vedremo dove saremo arrivati.

Lunedì scorso c'è stata Palermo-Catania in una situazione particolare. Se si fosse trovato nei panni di Lotito e Fabiani cosa avrebbe fatto in merito a quella partita che poi non è stata rinviata con la Salernitana?
Lavoro nell'ambito della sanità, so benissimo cosa il paese sta passando e ci tengo a ribadire anche qui come la salute debba venire davanti a tutto. Dobbiamo essere ligi alle regole, noi come Reggiana siamo un esempio da questo punto di vista. Quando abbiamo avuto Favalli positivo bloccammo tutto quanto. E' un problema che potrebbe accadere in ogni club e mi sarei comportato alla stessa maniera, ossia riuscire a mettere in campo i calciatori disponibili per dimostrare il valore della squadra, ma non andando oltre. Cosa avrei fatto io? Alla salute cedo volentieri il passo.

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