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TMW RADIO - Ds Crotone: "C'è ottimismo per la Serie A, ma non abbiamo ancora fatto niente"

di Dimitri Conti
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© foto di Carmelo Imbesi/Image Sport
Archivio Stadio Aperto 2020
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Giuseppe Ursino, direttore sportivo del Crotone, intervistato da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini
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Giuseppe Ursino, ds del Crotone, è intervenuto in diretta ai microfoni di TMW Radio, nel corso della trasmissione Stadio Aperto, condotta da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini: "La squadra, quando abbiamo pareggiato ad Ascoli, aveva già dimostrato che stava tornando quella vista prima della pandemia, con quattro vittorie di fila. In questo momento siamo in una condizione ottima: queste due vittorie ci permettono di guardare avanti con grandissimo ottimismo, anche se ancora non abbiamo fatto niente. Rimangono quattro partite, difficili, e dobbiamo rimanere sul pezzo. I ragazzi lo sanno".

La scelta di Stroppa in panchina si è rivelata felice.
"Lo seguivo già da prima, poi quando ha vinto il campionato a Foggia ed ha fatto bene in B, siamo andati subito su di lui. Mi ha convinto enormemente, è molto preparato: come giochiamo noi, sinceramente e senza offesa per nessuno, se ne vedono poche di squadre. Avere le idee chiare, arrivare ai gol tramite azioni veramente belle... Può fare una carriera simile a quella dei miei ex allenatori".

A proposito, Juric è l'erede di Gasperini secondo lei?
"Sicuramente sì. Era un predestinato già quando giocava, l'ho avuto cinque anni: per me può ambire a una grandissima squadra, senza offendere il Verona. Però la società ci deve puntare come ha fatto l'Atalanta con Gasperini: con una chance, difficilmente sbagliano. Hanno tutto: determinazione, grinta, capacità di allenare e far andare le squadre a duemila all'ora. Bisogna avere coraggio, e chi ne avrà, sarà premiato".

Il sud Italia sta tornando ad alti livelli nel calcio, con voi, Benevento e Reggina per esempio?
"Si parla di società importanti. Hanno presidenti notevoli, Vigorito del Benevento, ma anche il mio presidente Vrenna, ormai conosciuto tutto il mondo. Citiamo la Reggina, ma anche il Catanzaro o il Bari: club organizzati per certi livelli. Noi a sud dobbiamo sempre inventarci qualcosa: a livello di mezzi di comunicazione e tutto il resto, siamo veramente gli ultimi. Però proviamo sempre a superare chi cerca di metterci sotto, e il Crotone l'ha dimostrato negli ultimi anni".

Col Cittadella ha segnato una doppietta Messias, esordiente in B a 29 anni. Che intuizione è stata?
"Quando si va a prendere un giocatore, ad individuarlo, ci vuole uno scouting molto bravo, che abbia le tue stesse idee. Quando uno dei miei osservatori me l'ha indicato, non ci ho pensato due volte: aveva caratteristiche importantissime per come gioca il Crotone. Il nostro dg poi è molto amico con la società del Gozzano, e abbiamo chiuso subito la trattativa. Per me può fare alla grandissima anche in Serie A, nel prenderlo invece siamo stati facilitati dal fatto che fosse extracomunitario e non potesse giocare in C. Lo vedo come una delle scoperte più belle di tutto il campionato".

Oggi si sta perdendo la figura del ds sul campo?
"Spesso quando si parla del direttore sportivo si fa confusione: una volta si pensava che acquistasse e vendesse giocatori, ed è la cosa più sbagliata che c'è. Un ds deve avere l'equilibrio della sua squadra, stare sempre con l'allenatore e gestire anche il gruppo. Io guardo ogni allenamento, ad esempio. Il fatto di essere stimato è la cosa più importanti: negli anni chi è venuto qui, si è affezionato, e quando se ne è andato ha riconosciuto tutto ciò".

Simy lo vediamo in Serie A col Crotone o con qualcun altro?
"Penso proprio con il Crotone. La sua è un'altra favola... La prima volta che l'hanno visto giocare non dico che fosse preso in giro, ma tutti si domandavano chi fosse. Io dico sempre che bisogna attendere, perché i risultati si ottengono alla fine e così è stato. Stroppa l'ha migliorato in modo eccezionale, basta vedere anche come sta segnando, oltre ai colpi di testa. Tecnicamente forte e apre la squadra: molto interessante".

Come giudica la crescita di Stroppa?
"Si è immedesimato nella società e nella città. Quando è stato esonerato, sono sincero, dico che abbiamo sbagliato: è successo un fatto strano. Quando vieni da allenatori che giocano in un determinato modo, 3-4-3 o 3-4-2-1, e non hai mai fatto un 3-5-2 come il suo, non è facile che la squadra assimili subito. Si rumoreggiava, e siamo stati troppo leggeri. Poi è tornato e, scherzando, gli dico sempre che lui lì è diventato davvero l'allenatore del Crotone. Penso che possa ambire a grandissime squadre, è bravo nella gestione e ha uno staff preparato. Può fare una grande carriera".

Da chi si aspettava qualcosa di più in questa Serie B?
"Sicuramente l'Empoli. Per quello che è stato fatto nella campagna acquisti e cessioni. Vedo i giornalisti che fanno certe pagelle a fine mercato: chi prende più giocatori prende il 10, chi ne prende meno un voto basso. Questo invece deve arrivare da come si imposta la squadra, e l'Empoli poteva fare di più. Forse pure il Frosinone... O la Cremonese, anche, che ha fatto una sessione di mercato faraonico e lotta per non retrocedere. La Serie B nostra, a livello europeo, è tra le migliori seconde serie".

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