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Salernitana, l'ex Casasola: "Presto per parlare di mercato. Arechi arma in più"

di Luca Esposito
Tiago Casasola
Tiago Casasola
© foto di TuttoSalernitana.com

Non ci fossero stati divieti piuttosto particolari, oggi sarebbe un titolare forse inamovibile della fascia destra. Manna dal cielo, visto l'inizio non propriamente entusiasmante di Kechrida e Zortea. Alla fine ha firmato per l'ambizioso Frosinone, ma chissà che a gennaio non possa riaprirsi uno spiraglio anche in virtù della presenza in panchina del suo mentore Stefano Colantuono. L'ex Tiago Casasola ha rilasciato una intervista in esclusiva ai microfoni di TuttoSalernitana:

Sta seguendo la Salernitana e cosa pensa di quest'ultimo posto in classifica?

"La seguo sempre, ovviamente. E' una squadra che mi è rimasta nel cuore e che spero davvero possa mantenere la categoria. Diciamo la verità: non è stata nemmeno tanto fortunata. Con l'Atalanta ha dominato, ha costruito un sacco di occasioni, ha preso un palo e poi...ha perso. La A è questa, se non riesci a concretizzare rischi seriamente di essere punito alla prima occasione. C'è tutto il tempo per recuperare, i prossimi due scontri diretti potranno fare la differenza. Spero che il pubblico possa dare una grossa mano alla squadra, ne ha bisogno".

Castori esonerato, arriva Colantuono. Due allenatori che conosce benissimo...

"Purtroppo nel calcio non c'è meritocrazia, stiamo parlando di un allenatore a cui tutti noi dobbiamo soltanto dire grazie. Sia chi è rimasto, sia chi è andato via. Abbiamo vinto il campionato di serie B soprattutto grazie a lui, lo seguivamo con fiducia ed entusiasmo e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Partimmo circondati da tanto scetticismo, ma ha trovato la formula giusta all'interno dello spogliatoio. Conosco benissimo anche mister Colantuono, gli auguro davvero il meglio. Sono arrivato a Salerno su sua indicazione, mi ha fatto giocare tante partite e lo ringrazio. Spero che possa essere l'uomo giusto per condurre i granata verso la salvezza".

Kechrida e Zortea hanno deluso, come mai?

"Non mi va di giudicare colleghi comunque molto giovani e che hanno bisogno di tempo per integrarsi e per conoscere il campionato italiano. A mio mio avviso sono due elementi validi, con margini di miglioramento".

Quanto può contare il fattore Arechi ed è d'accordo con Lotito quando afferma che il campionato di B è stato vinto anche grazie alle porte  chiuse?

"Sinceramente non sono d'accordo con il presidente, assolutamente. Anzi, con la spinta dell'Arechi potevamo chiudere il discorso in anticipo e, chissà, addirittura da primi della classe. Avere la tifoseria al proprio fianco non può che essere un'arma in più, contro l'Empoli è necessario riempire l'Arechi e dare un grosso segnale a chi scenderà in campo. E' stata una settimana particolare, occorre essere il dodicesimo uomo".

Il suo rapporto con la piazza è stato contraddistinto da alti e bassi...

"Sinceramente credo ci sia stato sempre tanto affetto, mi hanno sostenuto e incoraggiato anche nei momenti di maggiore difficoltà. Certo, ci sono stati alcune situazioni di tensione che fanno parte del gioco, mi resi conto di aver sbagliato e ho chiesto scusa. Ma stima, affetto e rispetto sono reciproci".

Come sta andando a Frosinone?

"Sono arrivato qui proprio negli ultimissimi giorni di mercato, ho trovato un gruppo splendido e una società molto organizzata. Speriamo di poter raggiungere traguardi importanti".

Tornerebbe a Salerno già a gennaio?

"Mi sembra prematuro parlare di queste cose, io sono un calciatore del Frosinone e sono felice di essere qua. Il futuro si vedrà direttamente a gennaio, oggi preferisco non pensarci. Qui sto benissimo".

Cosa vi diceva Lotito quando si temeva addirittura l'esclusione? Cicerelli, suo compagno anche lì, è stato piuttosto chiaro...

"Effettivamente ci sentivamo tutti i giorni, diceva che una soluzione si sarebbe trovata e che avrei fatto parte della Salernitana anche in massima serie .Poi le cose sono andate diversamente, hanno scelto la strada del trust e la regola ha impedito ai laziali di giocare ancora a Salerno. Per me è importante che la Salernitana sia stata iscritta, avrebbero vanificato incredibilmente i sacrifici che tutti abbiamo fatto per tornare in A. Dispiaceva non poter far parte della rosa per cause indipendenti dalla mia volontà, ma oggi sono comunque contento di essere ripartito da una piazza ambiziosa come Frosinone".

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