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Reggiana, Nesta: "L'umore non è buono, il ko col Cosenza ha fatto male. Dobbiamo reagire"

di Daniel Uccellieri
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Alessandro Nesta, tecnico della Reggiana, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della sfida con il Palermo. Queste le sue dichiarazioni raccolte da TuttoReggiana.com: "L’umore non è buono perché una sconfitta del genere (quella con il Cosenza, ndr) ha fatto male a tutti. La settimana è stata lunga perché abbiamo ripreso un giorno prima rispetto al dovuto per ritrovarci e ricreare entusiasmo e lo spirito giusto. I ragazzi piano piano stanno ritrovando l’autostima perché giocare senza è dura. Chi gioca sbaglia, la differenza la fa la reazione all’errore: la squadra si deve ricompattare e reagire al problema".

Su cosa ha lavorato principalmente?
"Curiamo sempre la tattica ma in questo momento bisogna lavorare soprattutto sulla testa: è li che si fa la differenza. Ai giocatori ho detto che la differenza dopo un k.o. la fa la reazione: ho cercato di trasmettere questo messaggio. Nella mia carriera sono stato operato dieci volte e mi hanno dato per “morto” tre volte, la differenza sta tutta nel modo in cui si reagisce. Dobbiamo mantenere il coraggio, ora non si può fare altrimenti".

L'impressione è che la squadra provi paura una volta subito il gol
"Non credo sia paura: a noi scappano di mano le partite e le distanze. A Venezia dopo il 2-0 degli avversari abbiamo continuato a giocare mantenendo le distanze come se non fosse accaduto nulla poi siamo stati premiati. Non bisogna farsi scappare la partita dalle mani e bisogna reagire. Per noi le distanze sono troppo importanti e se ci allunghiamo facciamo fatica con tutti".

Sta pensando a qualche cambio di formazione?
"Dobbiamo solo pensare a reagire perché cercare qualcosa di diverso a quattro giornate dalla fine non penso porti dei vantaggi. La tattica è importante ma la testa è fondamentale: non dobbiamo andare in confusione e dobbiamo fare le cose più semplici possibili. Bisogna crederci perché solo in questo modo possiamo far accadere le cose. Bisogna capire i momenti della partita, ma devo dire che quando abbiamo cambiato modulo a gara in corso si è creata un po’ di confusione. La soluzione per me è capire quando mettere dentro certe caratteristiche al momento giusto".

Il Palermo?
"Sicuramente il Palermo è migliorato come distanze e forza e in questo finale si è un po’ alleggerito perché sa di dover puntare sui playoff ma li vedo giocare bene e provare a fare cose. In casa cercheranno ovviamente di vincere".

La quota salvezza si è spostata?
"Non voglio dire niente perché sono scaramantico, ma sicuramente 40 punti non bastano. Che siano due, tre, quattro o sette i punti da andare a prendere, bisogna sempre dare il massimo di quello che abbiamo nel cuore e nella testa".

Le critiche del patron Amadei l’hanno sorpresa?
"Ho letto velocemente, ma penso che ognuno sia libero di esternare i propri disagi, ma io non ho tempo di pensare se la cosa mi fa stare bene o male. So solo che devo tirare fuori il massimo da questa squadra".

Come si spiega questi cali d’attenzione in partita?
"Tutte le squadre hanno avuto problemi e pure noi da neopromossi ne abbiamo avuti, anche se non abbiamo mai perse più di due partite di fila prima del Cosenza. Ora dobbiamo reagire perché non possiamo più permetterci di recuperare".

A inizio stagione avrebbe firmato per trovarsi in questa posizione a quattro giornate dalla fine?
"All’inizio si, ma ora no. La cosa buona è che ci siamo sempre rialzati e anche adesso dobbiamo farlo".

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Lunedì 6 Maggio 2024
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