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Clotet si presenta: "Voglio una SPAL sempre pronta a lottare. Ora servono innesti"

di Claudia Marrone
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In attesa dell'arrivo di Joe Tacopina e del passaggio di quote della società, in casa SPAL è stato presentato mister Josep Clotet. Queste le sue parole, riprese da telestense.it: “Desidero ringraziare vecchia e nuova proprietà, oltre alla struttura tecnica. Ho trovato, anche nel presidente Mattioli, che si vede essere nel calcio da una vita, la giusta mentalità. Mi è piaciuto tutto lo staff, a partire dalla direzione tecnica. Ho avuto modo di parlare anche con Joe Tacopina, ha una mentalità molto simile alla mia e questo l’ho molto apprezzato. Vuole fare crescere la SPAL. Ha le idee molto chiare. La scorsa stagione ho visto la SPAL, oltre che nella gara di Brescia, decisa da episodi, in varie occasioni. Mi ha fato una buona impressione, ma servono innesti in vari reparti. Sono fiducioso nel lavoro della direzione tecnica e nell’impegno della proprietà entrante”.

E sul calcio da proporre: "Tutti devono partecipare alla manovra. Voglio uno sviluppo verticale. Pressing alto. Veloce recupero palla, attaccare gli avversari, appena ne entrano in possesso e noi pronti a ripartire. Ovviamente facendo attenzione a non scoprirci. Non credo al possesso palla. Di base 4-3-3. Certamente sempre pronti ad attaccare con tre giocatori. Dobbiamo essere noi a fare la partita. Sempre alla ricerca dei tre punti. Voglio una SPAL pronta a lottare con tutte le avversarie per vincere. Per raggiungere questi obiettivi sono necessari allenamenti con molta intensità, concentrazione costante, anche più che in partita. La Serie B è un campionato difficilissimo. Rispetto alla Championship, dove si giocano 50 partite a stagione, meno impegnativo sul piano fisico, ma molto più difficile sotto il profilo tattico. In Inghilterra è più facile arrivare al gol, in Italia tanta tattica e attenzione alla qualità del gioco. Anche i media vogliono questo. I miei giocatori devono impegnarsi per superare i loro limiti. Per raggiungere certi traguardi è necessario essere tutti uniti. Un gruppo compatto che, oltre alla squadra deve comprendere lo staff e tutti componenti la struttura, per arrivare ai tifosi. Mi piace tantissimo lo stadio di Ferrara, all’inglese. Tutto chiuso, l’ideale per far sentire il calore del pubblico. Ho visto alcuni video delle stagioni passate, mi sono reso conto di quanto i nostri tifosi potranno aiutarci. Mi auguro vedere presto la stadio pieno”.

Conclude con note personali: "Sono sposato con due bimbi, di quattro e due anni. Siamo una famiglia molto unita. Nel tempo libero mi piace visitare le città. Son un amante dell’arte, dell’architettura. Ho già avuto modo di apprezzare Ferrara. E, non lo posso nascondere, ho un debole per la cucina, quella italiana in particolare. E da giovane sognavo di diventare musicista, ora mi è rimasta la passione, la mia strada è un’altra. Spero di far bene…”.

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Martedì 7 Maggio 2024
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