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Bonacini-Carpi, una storia vincente: con tre uomini simbolo

di Tommaso Maschio
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© foto di Federico De Luca

Dopo 10 stagioni termina l’avventura di Stefano Bonacini alla guida del Carpi. Un club preso in Serie D il quatto giugno del 2009 e portato fino in Paradiso (ovvero la Serie A) sei anni dopo al termine della stagione 2014-15 che resterà per sempre nei ricordi dei tifosi biancorossi. In mezzo altri trionfi: la Lega Pro Seconda Divisione conquistata al primo anno tramite un ripescaggio, la vittoria del Girone B l’anno successivo con l’approdo in prima divisione, una finale play off presa al primo anno e la Serie B conquistata quello dopo questa volta vincendo gli spareggi. Dopo un anno di assestamento in cadetteria (12° posto all’esordio assoluto) arriva l’anno indimenticabile quello della vittoria della Serie B e della promozione in Serie A, una categoria abbandonata dopo appena un anno e che il Carpi ha provato senza fortuna a riconquistare l’anno successivo perdendo però in finale col Benevento nei play off. Dopo un anno a metà classifica senza infamia e senza lode qualcosa però si rompe nel meccanismo del Carpi che in questa stagione non ne azzecca praticamente una portando la squadra inevitabilmente verso la Serie C e il patron Bonacini verso l’addio annunciato oggi. Il bilancio resta comunque nettamente positivo perché nessuno dieci anni fa si sarebbe mai aspettato di vedere il Carpi come una solida realtà del nostro calcio e addirittura capace di arrivare a giocare in massima serie.

Tre gli uomini più rappresentativi di questo decennio di Bonacini in biancorosso: Lorenzo Pasciuti, Jerry Mbakogu e Fabrizio Castori. Il primo è stato uno dei primi acquisti della sua gestione e da allora non ha mai cambiato casacca collezionando col Carpi 266 presenze (con 23 reti all’attivo) e giocando in tutte le categorie dalla Serie D alla A sempre con la stessa maglia, unico nella storia a farlo, e segnando almeno una rete in tutte e cinque le categorie . Un vero e proprio simbolo del Carpi. Il secondo invece è il miglior goleador della storia recente del club con 37 reti, ma sopratutto l’uomo che ha trascinato i biancorossi nella storica promozione in Serie A (15 reti in quella stagione, il massimo nella carriera del nigeriano). Dal campo alla panchina, l’uomo simbolo di questi anni non può essere che Fabrizio Castori – “un padre per me” come ha detto Bonacini in conferenza stampa – l’uomo che ha portato il Carpi in Serie A e poi ha provato a salvarlo, e chissà se senza quell’esonero – con Sannino che durò appena 5 gare – la storia non sarebbe stata diversa. L’addio e poi il ritorno quest’anno, a stagione in corso, per provare a salvare uno dei club a cui è più legato senza però riuscire nell’impresa.

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Martedì 7 Maggio 2024
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