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Venezia, Zanetti: "L'umiltà va mantenuta anche sopra di tre gol, approccio di gara importante"

di Giuseppe Malaguti
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© foto di Ufficio Stampa Venezia Football Club

Paolo Zanetti, allenatore del Venezia, ha commentato la sconfitta per 3-4 arrivata contro il Verona al Penzo. Queste le sue dichiarazioni.

Il rigore con rosso ha cambiato tutto?

“Gli episodi fanno parte del calcio e non mi voglio soffermare su un solo fatto per analizzare quanto successo oggi. Posso dire quanto ho visto, dare una spiegazione vien difficile anche a me, nel primo tempo ho visto una squadra incredibile. All’intervallo ho fatto di tutto per anticipare quanto poteva succedere nella ripresa. Dispiace, nel calcio può succedere perché davanti c’è una squadra con dei valori. Ci siamo ritrovati a gestire una situazione che era una novità, non solo per noi ma per tantissimi ragazzi che sono qua. Preso il primo gol ci siamo disuniti e abbiamo iniziato a fare una caterva di errori e questo ci ha portato a una sconfitta brutta ma che mi impone di continuare a dare fiducia a questa squadra, sono convinto che se saremo quelli visti nel primo tempo possiamo salvarci. Poi per vincere le gare serve qualcosa in più, serve una crescita mentale e tecnica, serve anche esperienza ma questo l’ho già sottolineato tante volte. Queste cose capitano a chi non è abituato a giocare in questi palcoscenici. Mi assumo le mie responsabilità per questa sconfitta, i ragazzi hanno solo bisogno di fiducia”.

La sconfitta più brutta della sua esperienza?

“Sinceramente è anche la prima che arriva così, chi è abituato a seguire la squadra questo spesso l’abbiamo fatto noi e ora so cosa si prova in questi momenti. E’ la più brutta perché forse è arrivata anche dopo il miglior primo tempo fatto da quando alleno se consideriamo dove siamo e contro chi eravamo. Dobbiamo accettarlo con grande orgoglio, dignità e rabbia, consapevoli che avremo un’altra squadra difficile da affrontare. Bisogna fare di più”.

Non si notano però grosse responsabilità da parte sua però nella ripresa:

“Mi spiego in quello che voglio dire. Ovviamente in campo ci vanno i ragazzi, ma mi assumo la responsabilità di quanto successo a livello di testo. Tatticamente ritengo di averla preparata bene per quanto ha detto il campo. Però se la squadra è entrata in campo in quel modo dopo i miei discorsi è chiaro che mi assumo io la responsabilità”.

Più delusione o rabbia?

“Purtroppo più deluso, ma è normale. A parte Molinaro che penso possa insegnare un po’ a tutti come si fa questo mestiere, dopo dieci gare fuori ha giocato ad alti livelli, lui sa come si fa, lui era quello incazzato, tutti gli altri avevano la testa sotto la sabbia. Spero che questo sentimento da domani si trasformi in rabbia, come successo in questi giorni dopo la sconfitta con l’Atalanta. Oggi abbiamo approcciato in modo completamente diverso, con voglia, unendo idee e capacità, indica che certe cose le possiamo fare. Normale che contro alcune squadre, non oggi parlo delle altre due, non possiamo competere. Dobbiamo avere l’umiltà di capire chi siamo e mantenerla anche se sei sopra di tre gol. Questa è esperienza e crescita, nel capire chi siamo, se siamo quelli del primo tempo possiamo fare punti con chiunque, altrimenti possiamo perdere con chiunque. Spero sia l’ennesimo insegnamento e ci vorrà una reazione di rabbia”.

Più difficile digerire questa o la sconfitta di Bergamo?

“Sono due sconfitte diverse, a Bergamo l’atteggiamento di fondo non mi era piaciuto, oggi questo non lo posso dire, è uscito qualche limite nostro, qualche problema di esperienza, ma l’approccio è stato di grandissimo livello. Dobbiamo per forza di cose partire dal primo tempo, quello deve servirci per ripartire con un concetto chiaro, noi siamo stati considerati ad agosto come una squadra che non doveva neanche partercipare a questo campionato. Siamo a 15 punti, fuori dalla zona retrocessione e forse nel primo momento di reale difficoltà. Stiamo dimostrando una squadra che ci sta in Serie A, che andrà puntellata, che ha bisogno di mazzate per crescere, ma che ci sta, siamo nel campionato più bello del mondo, ci sono ragazzi che hanno fatto una fatica enorme per arrivare dove siamo e dobbiamo fare di tutto per rimanerci”.

I tifosi hanno sostenuto tanto, ma nel finale hanno chiesto di tirare fuori gli attributi:

“Hanno ragione, quello che hanno detto è una cosa corretta perché chiaramente abbiamo perso un derby che è sempre una cosa brutta. Penso la frase si riferisca alla ripresa, perché nel primo tempo li abbiamo dimostrati eccome. Una roba è certa, i nostri tifosi non ci lasceranno mai soli, sanno che percorso abbiamo fatto e chi siamo, quando sono arrivato probabilmente c’era una media di circa mille spettatori, ora lo stadio lo riempiamo”.

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