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TMW RADIO - Di Livio: "La Juve non può permettersi errori in Champions, o è una catastrofe"

di Dimitri Conti
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Archivio Stadio Aperto 2020-2021
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Angelo Di Livio intervistato da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini
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L'ex centrocampista Angelo Di Livio ha parlato ai microfoni di TMW Radio, intervenendo in diretta nel corso della trasmissione Stadio Aperto con Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini. L'intervista inizia da Kean: "Sulle qualità del ragazzo nessuno ha mai avuto dubbi. Penso ai miei tempi alla Juve, e in quel periodo fu venduto Henry prima che diventasse un grandissimo campione. Purtroppo si fanno delle scelte, e parlare dopo è più facile: in un grande club se non dimostri subito la tua pasta, rischi la cessione. Come operazione è stata anche abbastanza importante, per un giovane che doveva ancora dimostrare... Oggi sarebbe da grande Juve, assolutamente".

Il Porto porta rischi analoghi ad Ajax e Lione nelle ultime due Champions?
"Per come si sta indirizzando la stagione, la Juventus non si può permettere assolutamente di commettere errori gravi, o sarebbe una catastrofe. Deve andare più avanti possibile, perché in campionato vedo delinearsi l'accoppiata milanese in testa, con l'Inter leggermente favorita. Sanno che la Champions è la competizione da portare in fondo, altrimenti si parlerebbe di fallimento".

Il carattere può essere il limite di Morata?
"Può essere. Io ho visto grande impegno da parte sua, ma sappiamo che gli attaccanti se non segnano stanno male, si demoralizzano. La Juventus ha bisogno di trovare al più presto il miglior Morata, è l'unico che ha determinate caratteristiche per giocare bene con Ronaldo e gli esterni forti che ci sono. Deve superare il momento".

Il centrocampo manca di completezza ed equilibrio?
"La scelta di far giocare un esterno di ruolo come Chiesa su una fascia e mettere McKennie sull'altra lo leggo proprio sull'aspetto dell'equilibrio. Ci sono una serie di situazioni che Pirlo deve capire e migliorare, la Juventus ha la possibilità di giocare con tante situazioni tattiche diverse dal 4-4-2, per come la vedo io. Credo si potrebbero mettere anche Kulusevski e Chiesa assieme da esterni, ma il vero problema di questa Juve è che dopo quattro-cinque partite cade sempre, non c'è la continuità che serve per recuperare".

Bernardeschi può risollevarsi?
"Sì, ma il suo tempo alla Juve è quasi finito. Non riesce a dare quanto si aspettavano, l'hanno pagato tantissimo, ci contavano molto e ormai il tempo stringe. Se va avanti così a fine anno penso che sarà divorzio".

Quanto è agevolata l'Inter nella lotta per lo Scudetto?
"Di certo preparare una partita a settimana aiuta, ma questo per l'Inter è un gap: una rosa così forte e ampia non può rimanere in una sola competizione a metà anno. Abbiamo capito che l'obiettivo numero uno era il campionato, ma dovevano andare avanti in coppa".

Dov'è il vero problema della Fiorentina?
"Oggi i giocatori devono calarsi in una situazione che dice che devono salvarsi, e farlo più presto possibile. Visto che squadre ci sono in bassa classifica? Il Crotone mi sembra quasi spacciato, ma poi altre due devono andare giù. Ormai l'obiettivo è la salvezza, sono venuti a mancare giocatori e gol, solo Vlahovic nell'ultimo periodo ha fatto vedere qualcosa. Se giocano tutti sotto le loro possibilità, la stagione diventa un problema".

Ormai da tempo è così.
"Sono state sbagliate molte scelte sul mercato, penso alla fase difensiva anche: Pezzella non dà più sicurezze, e se un leader difensivo sbaglia una partita dietro l'altra, come fai... Ho detto lui ma potrei citarne altri: il 99% della rosa sta fallendo, adesso rimane da salvare il salvabile prima di tirare le somme in estate e buttare giù una programmazione importante. Firenze non merita questo, la piazza è straordinaria".

Manca un leader nelle difficoltà?
"Ci sono tanti giovani, e questo va detto. Stravedo per Castrovilli, e mi piacerebbe vederlo più coinvolto e responsabile. C'è bisogno che tutti tirino fuori gli artigli, la personalità: i mancati risultati penso vadano su questo".

Adriano è quello che ha mancato di più la conferma delle aspettative, tra tutti quelli con cui ha giocato?
"Era veramente giovane a Firenze, ma tutti si accorsero di quanto avrebbe potuto fare senza i problemi personali. Quell'anno ci ha trascinato, quello era un giocatore da Pallone d'Oro: se non vinci e non vai in un top club, la colpa è tua. Ho visto Batistuta, altra testa e altra personalità, campione con la c maiuscola".

Ibrahimovic, Lukaku e Ronaldo: chi incide di più?
"Mi viene da dire Lukaku, è il 70% dell'Inter".

Perché ci sono tutte queste polemiche su Fonseca?
"Non sapete quante lotte qua a Roma... Per me ancora non sono pronti a vincere lo Scudetto, stanno facendo un buon campionato: è una squadra che può migliorare nelle sfide alle big, ma la verità è che in alcune piazze si sollevano polveroni incredibili. La questione Dzeko, per esempio, l'hanno gestita benissimo. Lo stesso discorso vale per Gattuso a Napoli, che è stato travagliato dai problemi. Chi mastica di calcio sa che sono due buoni allenatori".

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