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TMW - Chiellini e l'addio: "Felice della scelta fatta ora. La Juve resta un amore che durerà"

di Ivan Cardia
Fonte: Dagli inviati a Roma, Ivan Cardia e Marco Conterio
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© foto di www.imagephotoagency.it

Dopo aver annunciato l'addio al calcio, Giorgio Chiellini risponde in sala stampa all'Olimpico a margine della finale di Coppa Italia persa contro l'Inter.

È un addio al calcio?
"Quello ancora non lo so. Gioco a carte scoperte, devo valutare con la mia famiglia e con la Juventus le mie possibilità. Sono felice di lasciare la Juve a un livello alto: sento che c'è bisogno per questa squadra di dare spazio a ragazzi più giovani, che possono prendersi la responsabilità per cinquanta partite e non per venti. Sono felice, anche se sognavo di chiudere con un trofeo. Sono felice di questa mia scelta, tra qualche tempo prenderò una decisione definitiva ma intanto penso anche a chiudere con la Nazionale a Wembley".

Per quanto riguarda la squadra, può essere una rottura pericolosa per il passato?
"Io penso che questo primo anno senza trofei debba avere proprio l'effetto opposto. Non tanto di buttare giù la squadra, ma di dare la voglia, la rabbia di tornare a vincere, che ti permette di affrontare il quotidiano in ogni allenamento e ogni partita con un carattere diverso. Questa squadra può migliorare tanto sotto questo punto di vista, credo che i valori della Juve siano gli stessi da più di un secolo e vadano riportati lì nel più breve tempo possibile. È chiaro che qualcosa ci è mancato, io credo che l'Inter sia più forte e l'ha dimostrato. Però bisogna sapere perdere, ma anche saper maturare quella rabbia per sovvertire questo dominio che hanno altre squadre, magari provando altre cose come sta facendo il Milan".

Quanto manca a questa Juve per tornare a vincere?
"Qualcosa manca, ci sono persone che devono crescere e credo che anche l'assunzione di responsabilità di un vuoto che lascerò lo dovranno riempire i ragazzi. Li aiuterà a crescere e ad alzare il livello. Qualcosa andrà fatto, compatibilmente con la situazione economica e finanziaria. Finora non ho mai pensato a queste cose: ci sono altri dirigenti che lo sanno. Ma la garanzia dei nostri tifosi è Andrea e la famiglia Agnelli: la Juventus non è un asset, è una cosa di famiglia e l'obiettivo è di farla tornare a vincere il prima possibile".

Cosa vuoi lasciare al calcio italiano?
"Io penso di aver raggiunto i miei obiettivi, spero di aver lasciato ai miei compagni qualcosa che li aiuti ad arrivare a certi livelli e poi a mantenerli. Cioè quell'ambizione e quella passione, che mi ha fatto essere anche il fratello maggiore di tanti ragazzi e percepirne il loro affetto. Spero in futuro di riuscire a dare qualcos'altro, consapevole che non sarà semplice e dovrà imparare tanto. Anche se sono bravo a difendere, non vuol dire che sarò bravo anche dopo, per quanto su questo sia sereno. La Juventus è un amore che non finisce tra due partite, ma durerà per sempre: sarà gelosa mia moglie, ma lo accetterà".

Cosa è mancato questa sera per battere l'Inter?
"L'Inter è più forte secondo me, ma fino a dieci minuti dalla fine stavamo vincendo e potevamo vincere. I complimenti vanno fatti per due eurogol: l'Inter ha avuto il predominio del gioco, ma per novanta minuti Perin non so neanche se aveva i guanti. A livello di occasioni, abbiamo fatto un'ottima partita. Abbiamo speso tanto per i supplementari: l'Inter è stata superiore, anche nelle sfide, su questo non c'è dubbio e ci deve aiutare anche per il futuro".

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Lunedì 6 Maggio 2024
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