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Sta per finire l'era Preziosi: la flop 30 degli acquisti. Da Ishizaki a Spinelli e Zé Eduardo

di Marco Conterio
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Sta per finire l'era Enrico Preziosi alla guida del Genoa. Ha firmato questa mattina la cessione dell’intero pacchetto azionario del club rossoblù al fondo statunitense 777 Partners. Nelle prossime ore, forse già nella giornata di domani, ci sarà l’annuncio ufficiale della vendita e la presentazione della nuova proprietà. Il presidente Preziosi non manterrà alcuna quota societaria del Genoa, ma soltanto un incarico istituzionale, secondo gli accordi, nel board per 3 anni, a collaborare con la nuova proprietà.

30) Chico Centrale e leader dell'Almeria, la sua coda e i suoi pettorali durano il tempo di una stagione e di quindici presenze in Italia. Le tappe successive: Maiorca, Swansea, Al-Duhail, Granada, Rubin, Fuenlabrada. In cerca di un'identità mai trovata.
29) Alassané També Scuola Paris Saint-Germain, i parigini non ci puntano e prova a rilanciarsi in Belgio. Nel 2015 l'occasione Genoa: solo sei presenze e ben poca gloria, l'ultima traccia della sua carriera sarà al Sant Julià nel campionato di Andorra.
28) Ilyos Zeytullayev L'antenato di Eldor Shomurodov. Prima alla Juventus, il Genoa è una delle sue tante tappe italiane dove ha deciso poi di mettere le radici. Atleta di Cristo ed eterna promessa mai mantenuta.
27) Zakarya Bergdich Un altro dei tantissimi arrivi di un mercato di gennaio: era il 2015 quando Preziosi lo prese dal Valladolid. Undici presenze, servono gli almanacchi per ricordarlo. Adesso è segnalato in seconda serie turca all'Erzurum.
26) Thiago Gosling A ventuno anni l'esordio tra i professionisti all'America MG. In Italia nel 2004, la sua avventura al Genoa è una grigia avventura di meno di trenta partite e nessun gol (ne farà solo tre in tutta la carriera, ma è difensore).
25) Stefan Ishizaki Nazionale svedese con origini asiatiche, arriva al Genoa tra grandi attese e aspettative nel 2004. E' l'anno dei primi grandi Giochi Preziosi sul mercato: pochissime presenze, ancora meno lo spettacolo. Si rilancerà in Svezia, farà bene anche in MLS.
24) Lucas Orban Prima di sbarcare al Genoa venne anche convocato in Nazionale. Al Grifone dal Valencia, dopo la rescissione del contratto con gli spagnoli, saluterà interrompendo l'accordo anche coi liguri. Undici presenze in un'intera stagione, roba per intenditori.
23) Gleisol Pinto dos Santos Nell'agosto 2007 il Genoa lo acquista in compartecipazione e con la stessa formula l'anno successivo viene ceduto Reggina in cambio della compartecipazione di Giandomenico Mesto. Nell'estate 2010 Genoa e Reggina non inseriscono offerte nelle buste e quindi il calciatore rimarrà sullo in amaranto, e il 9 luglio passa in Grecia allo Skoda Xanthi.
22) Dante Lopez Al momento del suo sbarco in Italia, dall'Olimpia Asuncion, disse: "Non importa se il Genoa è in serie C, so che si tratta di una società di grande tradizione, destinata a salire in grande fretta. Sarà importante farne molti e diventare un idolo per la tifoseria genoana e per conquistare la convocazione ai prossimi Mondiali. Ci andò ma senza lasciar traccia, finì fuori rosa.
21) Alexandros Tzorvas Arriva dal Palermo nell'operazione Steve von Bergen. Una sola gara giocata per il portiere greco, che disputa per l'indisponibilità di Sebastien Frey. Prenderà tre gol.
20) Iuri Medeiros Arrivato come grande promessa del calcio portoghese nel 2018, scuola Sporting Lisbona, viene curiosamente accostato "per le sue caratteristiche tecniche a Pierre Littbarski e Suso". Un gol pesantissimo che vale la salvezza. Non basta: l'anno dopo due sole presenze, finisce fuori rosa e poi in Polonia al Legia Varsavia.
19) Lasse Schone Una delle storie più incomprensibili. Capitano e leader dell'Ajax che elimina la Juventus in Champions League, 287 presenze e 67 gol con gli ajacidi, è uno dei colpi sulla carta più importanti della storia del club. Non riuscirà mai ad ambientarsi a pieno e resterà fuori rosa. E' tornato in patria, al NEC.
18) Cabral Adilson Tavares Varela, nazionale giovanile svizzero con sangue capoverdiano, arriva al Genoa dopo i disastri col Sunderland. Avvisaglie: non era mai riuscito ad avere continuità, in nessuna tappa della carriera. Chiude la stagione con sole 7 presenze in rossoblù.
17) Tim Matavz Al Groningen era un'ira di Dio, il Genoa lo prende quando la parabola è da rilanciare dopo l'Augsburg ma è comunque un nazionale sloveno che si portava sulle spalle promesse e premesse. Mai mantenute: pochi mesi, sei presenze, zero gol, come tanti prima di lui.
16) Maxime Lestienne A cavallo dello scorso decennio sembrava tra le grandi promesse del calcio internazionale. Lasciato il Bruges, scelse l'Al-Arabi ma passò subito al Genoa: 24 presenze, un gol, tanto fumo e poca sostanza. Non è mai riuscito a coronare il sogno di giocare col Belgio.
15) Gergely Rudolf Ungherese, visto in Europa contro la Fiorentina dal Genoa, il Grifone non se lo lascia sfuggire. Dichiara subito amore alla piazza, esordisce entrando al posto di Destro. Poca gloria: due anni dopo torna in patria dove girella in cerca d'alterne fortune e ingaggi.
14) Linus Hallenius Il Genoa strappa all'Hammarby uno dei migliori cannonieri del calcio scandinavo. Lo cederà in prestito al Lugano e al Padova, con scarsi risultati. Giocherà col Grifone una sola partita, ritroverà fortune solo in patria.
13) Rivaldo Gonzalez Non certo nomen omen. Arriva per inventare calcio, circumnavigherà il Belpaese in cerca d'alterne fortune trovando continuità solo a Gubbio. Nel 2013 il ritorno in Sudamerica per chiudere col General Diaz.
12) Eduardo Giocherà una stagione ben più che complicata col Genoa. Era il portiere del Mondiale vinto col Portogallo, strappato a tanta concorrenza per prenderlo dal Braga. Non riuscirà a imporsi, pur restando apprezzato dai tifosi. Chiuderà la carriera proprio nel club che l'ha lanciato.
11) Wilson Arriva al Genoa per ritrovare l'amico Danilo Sacramento, suo compagno dalle giovanili del Sao Joao. Classe 1985, attaccante esterno, in carriera girerà poi anche le serie minori in Cina, Giappone e nel suo Brasile. Per finire al Mirassol.
10) Diego Capel Al Genoa è stato l'ombra del mirabolante talento visto al Siviglia soprattutto ma pure allo Sporting CP. Curiosità: esordisce in Serie A il 23 agosto 2015 in occasione della sconfitta esterna contro il Palermo, subentrando nella ripresa a Darko Lazović, ma venendo a sua volta sostituito dopo un quarto d'ora da Panagiōtīs Tachtsidīs.
9) Mauro Boselli La quintessenza del Preziosismo. Arriva nel gennaio 2011 ed esordisce a marzo con gol nella sconfitta 5-2 con l'Inter. L'8 maggio segna al 96' il gol nel Derby di Genova contribuendo alla retrocessione della Sampdoria. Non verrà riscattato e tornerà al Wigan.
8) Pedro Jesús López Pérez de Tudela Meglio noto come Pedro Lopez. Il Genoa lo prende dall'Arezzo. Quattro partite, addio a Genova e di nuovo Arezzo. Due anni dopo giocherà al Mika Erevan, nella capitale armena con cui vince anche una Coppa dell'Indipendenza.
7) Lucas Pratto Il Cammello giovava in quattro categorie diverse contemporaneamente all'età di quattordici anni. Nel luglio 2011 al Genoa, segna un solo gol e viene ceduto per mezzo milione con riscatto a 3 al Velez. Si ricostruirà una grande carrierà in patria.
6) Fernando Belluschi Tano non è riuscito a confermarsi in Italia. Solo sei mesi, da annoverare tra le tantissime meteore argentine viste alla corte di Enrico Preziosi al Genoa. Eppure al Porto sembrava un gran giocatore, non si è più rilanciato a grandi livelli.
5) Sinan Gumus Attaccante che potrebbe giocare sia da punta che da seconda punta che da esterno destro che sinistro. Potrebbe, appunto. Al Genoa, arrivato dopo cinque anni di Galatasaray da svincolato, gioca solo tre partite in sei mesi. Va all'Antalyaspor e prosegue il viaggio in Turchia.
4) Ricardo Centurión Una delle grandissime false speranze: le pochissime volte in cui disegna calcio, illumina Marassi. Ma non lo fa praticamente mai: non riuscirà mai a far gol, finirà pure fuori rosa con Juric, verrà reintegrato da Ballardini, El Wachiturro è ancora Godot a ventotto anni.
3) Franco Mussis Soprannominato El Gordo per una forma fisica non olimpionica, arrivò e disse che "il Genoa è un'istituzione, darò tutto, sono pronto ad adattarmi e spero di bruciare le tappe. Qui è simile alla mia Argentina". Acqua. Mussis fa sei mesi in prestito al Genoa e gioca solo una partita.
2) Claudio Spinelli Dice Wikipedia che 'è un centravanti' ma evidentemente al Genoa nessuno l'ha mai pensata così. E forse anche negli altri club. In carriera, in sei anni di calcio, ha segnato per ora solo undici gol di cui uno al Crotone. Pagato 3 milioni, il Grifone proverà a prestarlo in ogni dove salvo poi rinunciarci in quest'ultima estate. Gioca in Ucraina all'Oleksandrija.
1) Zé Eduardo José Eduardo Bischofe de Almeida arriverà a giocare per ben ventisette squadre diverse in carriera. Col Genoa sarà rottura non certo indolore ma a suon di carte e accuse. Era stato a un passo dal Milan prima di arrivare al Genoa. Sliding doors.

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Sabato 27 Aprile 2024
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