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Sarri cambia la Juve: da Douglas a Pjanic, le certezze e i partenti

di Ivan Cardia
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Douglas Costa inserito tra i giocatori che fanno la differenza e Miralem Pjanic che dovrebbe toccare 150 palloni a partita. Le carezze riservate da Maurizio Sarri ai due ridisegnano il mercato della Juve, fanno immaginare i bianconeri del futuro. E lasciano intendere che alcune certezze, più o meno consolidate, possono essere scalfite fanno capire dal nuovo corso che il tecnico di Figline intende dare alla Vecchia Signora.

I SICURI - Una dozzina. Partendo da Cristiano Ronaldo, che Sarri ha sostanzialmente confermato raggiungerà a breve. Poi Szczesny e Pinsoglio in porta; Bonucci, Chiellini, Alex Sandro e Rugani in difesa; Pjanic, Emre Can, Bentancur, ovviamente Ramsey a centrocampo; in attacco chiudono il lotto Bernardeschi e Kean. Chi per un motivo chi per l’altro, già individuati dai bianconeri come perni del futuro. Quanto al bosniaco, a questo punto serviranno offerte da capogiro per portarlo lontano da Torino.

PIÙ SÌ CHE NO - Difficile escludere fino in fondo Douglas Costa dalla lista. Però in due giorni il brasiliano e il tecnico hanno fatto capire che anche l’anarchico esterno, decisivo nel suo primo anno alla Juve e oggetto misterioso nel secondo, può rientrare nei dogmatismi sarriani. Stesso discorso per Paulo Dybala: anche per l’argentino l’ex Chelsea ha usato la carota. Segni di apprezzamento evidente, a patto di trovargli una collocazione tattica. Poi ci sono quelli che Sarri valuterà, e per i quali le cose potrebbero cambiare in caso di offerte significative: in difesa De Sciglio e Spinazzola, a centrocampo Matuidi. A Torino fino a prova contraria. Aggiungiamo Merih Demiral, seppur non ancora ufficializzato.

VALIGIE PRONTE - Le ha già fatte Joao Cancelo. La domanda ieri non c’è stata, ma la trattativa col Manchester City sembra a un passo dalla fumata bianca. I rinnovi di Khedira e Mandzukic, con tanto di adeguamento, non danno grosse garanzie: il tedesco viene da una stagione complicata a livello fisico, la prima da quando è a Torino. Il croato era un totem di Allegri: con Sarri potrebbe sembrare pesce fuor d’acqua. Per ora non ci sono grandi offerte, nulla vieta all’allenatore di provarlo. Si gioca, anche, il posto con Gonzalo Higuain: chi si aspettava parole al miele è rimasto deluso, segno che effettivamente l’amore assoluto di un tempo forse non c’è più. L’argentino rientrerà dal Chelsea e può rimanere alla corte di Sarri, ma in questo caso la differenza la farà il modo con cui il Pipita si presenterà alla Continassa. Il riferimento al trauma psicologico patito non è casuale. Ancora, Mattia Perin, abbastanza determinato a giocarsi le sue carte per Euro 2020 con la garanzia di un posto da titolare che allo Stadium non ha. Infine Juan Cuadrado, altro simbolo dell’era Allegri e della duttilità tattica della sua Juve. È tornato d’attualità il Milan, un pensierino lo farà anche Conte. Non avendo rinnovato, la Juve può avere tutto l’interesse a capitalizzarne la cessione.

GLI OBIETTIVI - Entriamo in una landa potenzialmente sconfinata. Il più vicino è Adrien Rabiot, secondo affare a parametro zero di Fabio Paratici in questo mercato: accordo pressoché totale, il pressing ha dato i suoi frutti. Poi, si torna alle conferenza di ieri: la differenza si fa dal centrocampo in su. Dopo il #SarriDay, la certezza che la Juve voglia mettere a segno in difesa un colpo da 90 (o 100, milioni) è un po’ naufragata. Però, rosa alla mano, è indubbio che alla squadra servano almeno un difensore centrale di valore per preparare il terreno al post-Chiellini e un terzino destro che prenda il posto di Cancelo. Nel primo caso, missione non semplice: De Ligt è il primo della lista ma costa tanto, Marquinhos non è da meno, per Koulibaly convincere De Laurentiis pare irremovibile, Romagnoli ha tutta l’intenzione di rimanere al Milan. Fronte fascia destra, rimbalza l’interesse per Kieran Trippier: dall’Inghilterra non smentiscono. In mediana, Rabiot non esclude Paul Pogba: il francese è senza dubbio un giocatore che fa la differenza, la Juve proverà a riportarlo all’ombra della Mole fino all’ultimo, poi virerà su Sergej Milinkovic-Savic. In discesa, al momento, le quotazioni di Nicolò Zaniolo. In attacco, altro vecchio pallino di Sarri: Commisso ha assicurato che Federico Chiesa non partirà, ma la strada fino al 2 settembre è lunga. Segnaliamo Inter e Bayern sulle sue tracce. A proposito di Inter: con Mandzukic in partenza e Higuain in bilico, Mauro Icardi resta una strada non facile ma percorribile. Molto dipenderà, e si torna alle carezze, dalle posizioni di Cristiano Ronaldo e soprattutto Paulo Dybala, due candidati al ruolo di centravanti, soprattutto il secondo mentre il primo tornerebbe a fare l’esterno di sinistra con libertà d’iniziativa. La differenza la si fa lasciando gli attaccanti liberi di farla, Sarri docet.

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Sabato 4 Maggio 2024
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