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Salernitana, nessuna svolta col cambio in panchina. A rilento cessione del club

di Luca Esposito
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© foto di Ianuale/TuttoSalernitana.com

Ci sono due cose che non si possono inventare: la storia e la matematica. Ebbene, entrambe bocciano in maniera netta la Salernitana versione Stefano Colantuono. Il trainer granata, tornato con grande entusiasmo dopo la breve ma intensa esperienza del 2018, non è riuscito a fare la differenza come lecito attendersi anche a causa - va detto - di una media di sei infortuni a partita che non avrebbe aiutato nessuno. Basti pensare che la Salernitana (tra l'altro seconda in Italia per numero di legni colpiti) ha affrontato una corazzata come la Juventus senza Ribery, Obi, Gondo, Mamadou Coulibaly, Ruggeri, Strandberg e con Kastanos in panchina praticamente per onor di firma e del tutto inutilizzabile. Se aggiungiamo che in campo c'erano giocatori che in B, con Castori, erano considerati riserve possiamo ben capire che non si poteva chiedere molto di più al nuovo allenatore. I numeri, però, sono impietosi: quattro sconfitte su quattro in casa (due negli scontri diretti con Empoli e Sampdoria, l'ultimo gol interno è stato realizzato un mese fa), peggior attacco, seconda peggior difesa, appena due vittorie e due reti nei primi tempi, una sola gara con la porta inviolata e un distacco dalla zona salvezza che, dopo le prossime sfide contro Milan, Fiorentina e Inter, potrebbe rendere quasi vano il mercato di gennaio.

Nel mentre i tifosi aspettano risposte dai trustee per la vicenda della cessione societaria. Ieri all'Arechi c'erano oltre 20mila spettatori, in curva è stata inscenata una coreografia che ha già fatto il giro del web a livello internazionale e la Sud ha continuato ad applaudire i propri beniamini. Questa gente, capeggiata anche dal Centro di Coordinamento, pretende risposte, rispetto e chiarezza. Si prova ad interpretare in modo ottimistico quanto scritto dai trustee nell'ultimo comunicato, ma è inutile dire che la piazza è in fermento. Sussiste sempre il timore di essere estromessi senza poter giocare il girone di ritorno. La dirigenza, che dovrebbe essere riconfermata in toto, lascia trasparire ottimismo, mentre l'amministratore unico del club Ugo Marchetti prosegue la strada del silenzio. E' chiaro che l'ultimo posto in classifica richiederà investimenti corposi a gennaio, ma i potenziali investitori batteranno proprio su questo punto. Per la serie "Abbassate il prezzo, c'è un mercato da fare a suon di milioni". Intanto, però, a meno di un mese dalla riapertura delle liste c'è un grosso punto interrogativo che aleggia sulle teste di tutti coloro che seguono con affetto le sorti della Salernitana. Il pericolo braccio di ferro tra FIGC e Lotito è concreto, così come non è da escludere una proroga anche per evitare ricorsi ad opera di chi, in estate, attese il ripescaggio. Ma c'è da fare in fretta, per evitare di dilapidare in modo definitivo questo meraviglioso patrimonio d'entusiasmo.

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