Roma-Zaniolo, è una corsa contro il tempo per dirsi addio
Ogni ora che trascorre in più è un passo verso la permanenza di Zaniolo alla Roma. Perché a cinque giorni dal gong del mercato diventa sempre più complicato cedere un calciatore simile alle condizioni dettate dal club giallorosso e contestualmente trovare un sostituto. Già, perché anche dovessero esser soddisfatte le richieste dei Friedkin, Mourinho non accetterebbe un non acquisto (a prescindere dal ruolo) che dia un segnale al progetto tecnico e alle ambizioni della stagione del club. Ecco allora che il lento e inesorabile trascorrere del tempo diventa sempre più una conferma di Nicolò alla Roma, almeno fino alla fine della stagione. Certo se come si aspetta lo Special One, il primo febbraio Zaniolo fosse ancora nella capitale, andrebbe poi gestito un patrimonio tecnico che nelle ultime due settimane ha fatto il possibile per farsi cedere, compresa l’auto esclusione di domenica contro lo Spezia.
Per questo riconquistare il tecnico non sarà semplice ed è probabile che il calciatore venga anche multato per il suo atteggiamento, ma a Trigoria tenteranno comunque la strada della convivenza forzata per poi salutarsi in estate. Uno scenario che potrebbe non esistere qualora invece il Milan (o il Tottenahm, più defilato nelle ultime ore) dovesse affondare il colpo. La prima offerta di prestito oneroso con obbligo di riscatto condizionato all’ingresso in Champions dei rossoneri è stato spedito al mittente. Pinto vuole una cessione che sia a titolo definitivo con una base cash (anche dilazionata) di 30 milioni almeno. Senza queste due condizioni, almeno di clamorosi colpi di scena, il giocatore non verrà ceduto. Maldini e Massara, attraverso la mediazione di Vigorelli, probabilmente proveranno a fare ancora uno sforzo, consapevoli del fatto che a giugno sarà più semplice prendere il calciatore, il cui contratto scadrà il 30 giugno 2024.