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LIVE TMW - Torino, Cairo: "Verdi è sempre stato un mio pallino"

di Emanuele Pastorella
Fonte: nostro inviato all'Olimpico Grande Torino
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11.45 - Ad accompagnare Simone Verdi c'è anche il presidente del Torino, Urbano Cairo. Il numero uno del club di via Arcivescovado si siederà accanto al suo ultimo acquisto, il più oneroso dell'intera gestione. A breve il patron granata arriverà allo stadio Olimpico Grande Torino. Segui la diretta testuale su TuttoMercatoWeb.com.

Ore 12.20 - La presentazione di Cairo: "Ciliegina è riduttivo, è un po' di tempo che non presento calciatore quindi sono contento. Lo conosco da tempo: demmo il 50% di Comi per il 50% di Verdi. Esordì con Ventura ad Ascoli e vincemmo 2-1, con un rigore guadagnato da Simone. Lo abbiamo ricordato insieme. Poi fece una stagione altalenante, non giocò così tanto, anche perché aveva solo 19 anni. Noi volevamo andare subito in serie A, per questo ha giocato un po' meno. E' sempre stato un mio pallino. Era il nostro primo obiettivo, ne avevamo parlato con il mister già mesi fa. Era l'ideale per il gioco che vuole fare il mister. Non sai bene se è destro o sinistro, si muove bene tra le linee, ha le qualità per emergere. Ha segnato un bel gol qui a Torino contro di noi, è cresciuto molto. Era il nostro obiettivo della prima ora. Abbiamo cercato di accelerare, ma il Napoli prima di vendere voleva avere chi lo avrebbe rimpiazzato. Noi abbiamo un bel rapporto con De Laurentiis, con Giuntoli mi sono incontrato per definire l'operazione. Poi tra noi aleggiava l'operazione del 2016 relativa a Maksimovic, c'era stata una trattativa tosta. Questo un po' ha giocato, ma poi abbiamo chiarito bene. Siamo ripartiti con i rapporti, ora la collaborazione è proficua e faremo altre cose insieme. Io e De Laurentiis abbiamo anche tante idee in comune a livello di decisioni di Lega".

Con l'arrivo di Verdi è un attacco da Champions?
"La nostra difesa è tra le migliori d'Italia, siamo stati la quarta dello scorso campionato e tra le prime 12-13 d'Europa. Dobbiamo dimostrare sul campo i nostri valori, non voglio fare voli pindarici. Abbiamo un attacco molto qualitativo: avete visto Belotti con l'Italia ieri, Zaza è ritrovato, Iago ha sempre fatto bene, poi Berenguer che ha segnato a Parma, e Millico che ha buon potenziale. L'innesto di Simone è importantissimo per la varietà di soluzioni che può dare al mister. Ma stiamo con i piedi per terra, dobbiamo dimostrare ogni domenica ciò che vogliamo essere".

Ci sono passi avanti con Nkoulou?
"No, nessuno. Lui sa cosa deve fare con la società e con i compagni".

Nkoulou ha dichiarato che c'era una promessa di cessione non mantenuta, ma ora punta ad essere reintegrato. Come le commenta queste parole?
"E' arrivato due anni fa, ho accettato di prenderlo in prestito con diritto. Terminata la stagione, il procuratore mi ha detto che poteva andare al Siviglia: io gli ho risposto che lo volevo tenere con noi. Io non sapevo di eventuali promesse con il ds, l'ho riscattato. Io ho ammesso di ascoltare le opportunità per l'estate successiva, ma devono essere opportunità che riteniamo adeguate. E io non vado a rafforzare le concorrenti. Il tema si risolve nelle sedi opportune, non attraverso interviste a L'Equipe. E sentire che non c'è con la testa in una partita fondamentale ci ha fatto molto male. Abbiamo spiegato cosa deve fare, è una cosa che sappiamo".

Poteva arrivare prima Verdi, magari a giugno? Perché si è sbloccata solo all'ultimo?
"Il Napoli non era disponibile a cedere Verdi, non erano sicuri che avrebbero preso Lozano e Llorente. In quel momento non era disponibile. E anche negli ultimissimi giorni sono sorti dei problemi, anche la domenica ci sono state delle frenate. A inizio mercato non era possibile fare l'operazione".

Ha alzato l'asticella non vendendo nessuno e acquistando Verdi: qual è il messaggio che ha lanciato alla piazza?
"L'anno scorso abbiamo fatto investimenti per 48 milioni incassandone poco più di 13, ora ne abbiamo spesi circa 38 già considerando completo l'acquisto di Verdi perché l'obbligo è facilmente raggiungibile e 23 di ricavi. Abbiamo uno sbilancio di circa 50 milioni. Volevamo potenziare la squadra mantenendo tutti i più forti. L'ho detto al 70esimo anniversario di Superga, avrei voluto tenere tutti acquistando qualcuno ogni anno come aveva fatto Ferruccio Novo con il Grande Torino. Mi sono regolato di conseguenza, ho venduto solo Ljajic e Niang, e per il resto ho tenuto tutti. L'obiettivo è fare un campionato di livello".

Come avete vissuto gli ultimi istanti di trattative?
"Era tutto chiuso verso le 20, poi però siamo arrivati nell'ultima mezz'ora in cui non abbiamo temuto ma siamo arrivati con 180 secondi, un finale un po' thrilling (ride, ndr). Con Giuntoli ci siamo visti alle 15, nel giro di tre ore abbiamo definito. Il mister era molto contento e motivato, quindi siamo andati avanti. E' stato un finale mica male".

Stanno cambiando le politiche societarie a livello di investimenti?
"Non abbiamo mai avuto un centesimo di debito, magari potremmo averne il prossimo anno ma sarà pochissima roba. Non vogliamo mai fare il passo più lungo della gamba. Bisogna gestire il fatturato nella maniera migliore, facendo ciò che ti puoi permettere. Ciò che conta è la cassa, quando fai operazioni con plusvalenze eccessive lo paghi. Cerco sempre di avere equilibrio economico e di cash low".

Qual è l'obiettivo del Toro?
"Non è giusto dare pubblicamente obiettivi, ma la cosa giusta è fare bene ogni singola partita e ogni allenamento per mettere in difficoltà il mister. Altro non vorrei aggiungerlo. E' stata un'amarezza uscire dall'Europa League, anche se abbiamo avuto un pizzico di sfortuna a pescare il Wolverhampton. E non è stato giusto fare il sorteggio prima di disputare il secondo turno: lo avessero fatto dopo, saremmo stati testa di serie e non avremmo beccato gli inglesi. Ma ora voltiamo pagina, siamo partiti bene in campionato nonostante gli impegni ravvicinati. E il Wolves, ad esempio, dopo la sfida contro di noi hanno perso con l'Everton. Ora occhio al Lecce, può essere una sfida difficile".

In una griglia di partenza, quali sono i valori della squadra secondo lei?
"Noi abbiamo fatto ciò che volevamo fare, tenendo i più forti e facendo due innesti sull'esterno e in attacco. Il campo, poi, parlerà: abbiamo un grande mister, ora lasciamo lavorare tutti e cerchiamo di ottenere il meglio possibile".

13.10 - La conferenza stampa di Cairo è terminata.

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