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Le grandi trattative dell’Inter - 1997, Recoba: cammino, talento e rimorsi del Chino

di Alessandro Rimi
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Da tre anni l’Inter non vince nulla. Perciò Moratti, dopo due anni di delusioni dalla sua acquisizione del club, per dimenticare le gestioni di Bianchi e Hodgson, mette al timone Gigi Simoni fresco di esonero dal Napoli con il quale l’anno prima spaventa la Juventus per almeno mezzo torneo. A Milano l’obiettivo è molto chiaro: vincere lo scudetto. Si trova a gestire una squadra rafforzata dagli innesti di West, Moriero, Simeone, Ze Elias e del tandem Ronaldo-Recoba, per il quale si arriva a spendere 55 miliardi di lire (48 + 7). Entrambi 21enni: il Fenomeno è figlio della sua fama costruita a Barcellona, di Álvaro da Montevideo si sapeva delle gesta in Uruguay e del titolo conquistato a suon di magie con la maglia del Nacional. Se Ronnie è il simbolo del nuovo corso interista, il Chino vede il campo poco e niente. Nonostante la doppietta decisiva all’esordio a San Siro contro il Brescia, Simoni - anche a causa di una condizione fisica quasi mai ottimale - gli preferisce a ruota Moriero, Ganz, Kanu e Zamorano adattato a mezza punta. Rimane fuori una vita, poi torna a Empoli alle porte del girone di ritorno, dove mette a referto un gol da centrocampo che, ancora oggi, la gente si ferma e pensa “voglio andare a rivederlo”.

A fine anno l’Inter vince la Coppa Uefa a Parigi contro la Lazio (3-0), ma Recoba resta a guardare seduto in panchina. Per tutto il match, dominato in lungo e in largo dai nerazzurri. Basta? No. Anche perché a Milano sbarca uno che di nome fa Roberto e di cognome Baggio. Perciò l’uruguagio, a gennaio, va in prestito al Venezia di Novellino. Facciamo il conto di poco più di quattro mesi in laguna: 19 presenze, 10 gol. Segna pure a Juve, Roma e Fiorentina, salvando il club di Zamparini. Poi, ovviamente, torna all’Inter dove aspetterà per vincere un trofeo (Coppa Italia). Sette da quella Coppa UEFA. Nei “nuovi” anni in nerazzurro, grazie al super rinnovo strappato dall’agente Paco Casal, guadagnerà in totale circa 100 miliardi di euro. Per due stagioni è il calciatore più pagato al mondo. Nel complesso in nerazzurro i titoli sono 7. Anzi 8, inclusa l’elezione a suo miglior giocatore per il suo presidentissimo, Massimo Moratti che dirà: «Recoba non è un semplice calciatore, è il calcio: ha fatto delle cose che i normali giocatori non fanno». Il sinistro del Chino si colloca tra i migliori di storia del calcio. Certo, senza quella famosa indolenza, quei ritardi irritanti agli allenamenti, quella scarsa voglia congenita di alzare ulteriormente il livello, oggi, racconteremmo forse uno dei più grandi calciatori della storia del futbol.

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