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Lazio-Inter, la partita più importante dell'era Lotito (e di una generazione)

di Riccardo Caponetti
Fonte: Dall'inviato a Roma
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© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

Lazio-Inter di domenica è la partita di campionato più importante dell’era Lotito. Da quando è presidente, ovvero l’estate 2004, mai a questo punto della stagione la Lazio aveva avuto così tanti punti in classifica e un gap così ridotto (-1) dalla capolista. Il miglior risultato, alla 23° giornata, è stato il 3° posto del 2011-12 con -5 punti dal Milan in vetta. Adesso invece si trova a quota 53, con solo uno di ritardo dalla coppia di testa Juventus e Inter. L’obiettivo stagionale è la Champions (la Roma quinta dista 14 punti) ma col passare delle giornate il mondo biancoceleste continua a sognare. Luis Alberto, dopo la vittoria di domenica a Parma, è stato chiaro: “Non possiamo pensare solo al quarto posto”. D’altronde i numeri parlano chiaro (miglior difesa e secondo miglior attacco) e raccontano che la Lazio può pensare in grande. Ha voglia, fame ed è consapevole: viaggia a vele spiegate senza alcun tipo di pressione. Inoltre non avrà impegni infrasettimanali (l’unico sarà ad aprile a Udine) mentre tutte le altre avranno le coppe europee che richiederanno un dispendio di energia maggiore.

I tifosi non stanno più nella pelle, c’è un entusiasmo in città incontenibile. Lecito e giustificato soprattutto perché c’è un’intera generazione, quella nata a cavallo tra la fine degli anni Novanta e l’inizio del Duemila, che non ha vissuto l’epopea di Cragnotti, Nesta, Simeone e Mancini. Conoscono i momenti più alti della storia del club soltanto attraverso i racconti, le storie e i video, ma non hanno provato quelle emozioni in prima persona. Adesso hanno questa possibilità e si godono il momento. Ogni partita diventa sempre determinante, a maggior ragione uno scontro diretto come quello in programma domenica all’Olimpico (ore 20.45) contro l’Inter. Una sconfitta potrebbe far svegliare dall’idillio la Lazio, mentre un'eventuale vittoria catapulterebbe i biancocelesti davanti ai nerazzurri e gli darebbe una spinta impressionante (e forse decisiva) per il finale di stagione. Non sarà “tutto o niente”, ma il posticipo della 24° di A potrà farci capire tante cose. Sarà la gara più importante di un’intera generazione. Ma non è detto che rimarrà tale, perché poi ci sarà l’altro scontro diretto, quello con la Juventus (26 aprile). E chissà se non possa diventare quello dell’Allianz l’appuntamento storico dell’era Lotito.

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