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L'Italia è ai quarti di Euro 2020! Sofferenza pazzesca ma finisce 2-1 al 120' con l'Austria

di Marco Conterio
Fonte: dall'inviato di TMW a Euro 2020 - da Wembley
Italia-Austria 2-1 al 120'
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© foto di www.imagephotoagency.it

La firma sulla notte di Wembley è arrivata dall'uomo col nome perfetto. Perché quando le serata son così ti servono intercessioni alte, quando i santi stanno terminando. Chiesa, e l'Italia vola ai quarti. Pessina sembrava averla rifinita e definita una volta per tutte ma al centosedicesimo Kalajdzic l'ha riaperta, con buona pace delle coronarie dei tifosi italiani. Sporca, brutta, cattiva. L'aveva detto Bonucci ieri, così è stato. Il volo diretto per Monaco di Baviera è già prenotato, adesso Lukaku o Cristiano Ronaldo, Belgio o Portogallo. Arriveranno dopo una notte d'Inghilterra di quelle difficili, complicate. Perché sognare è facile ma precipitare è ancor più semplice. E poi Wembley è teatro di sogni e pure l'Inghilterra con lui. Porto per giovani viandanti con una valigia in mano e allora questa notte d'Europeo è un inno contro la Brexit. C'è uno striscione, in mezzo ai ventiduemila d'azzurro vestiti, tra le maglie pure di Diamanti e di Eder, coi tricolori al cielo, che raccontano di un'Italia d'emigranti. 'No pasta, no party'. E poi c'è quello che è spray su tessuto e occhi verso il cielo. 'Notti Magiche'. Arriveranno, ma che fatica.

BELL'ITALIA Prima del via nessuno s'inginocchia, perché non ci son state richieste, e poi altrettanti perché senza risposta. C'è il calcio, si gioca, e Mancini mette dentro la sua argenteria migliore, al netto degli infortunati Florenzi e Chiellini: gioca Barella in mezzo, davanti il tridente con Berardi e Insigne ai fianchi di Immobile. Ciro prende una traversa nel primo tempo e quei quarantacinque minuti sono un copione già visto. L'Italia è bella, l'Italia è padrona e ruba l'occhio. Sugli spalti ci son tifosi che in Inghilterra vivono ma hanno sangue che scorre da mezza Europa. Applaude il polacco, l'inglese, il francese. Perché l'Italia è bella ma nei primi quarantacinque è inconcludente. L'occasione più nitida è con Barella ma il suo diagonale, propiziato da uno Spinazzola ancora in stato di grazia, è deviato dallo scarpino di Buchmann.

GIALLO TAYLOR Taylor arbitra all'inglese ma i gialli son per gli azzurri. La ripresa si apre così: con l'Italia presa a calcioni, con un'ammonizione che manca ad Arnautovic per un fallaccio a inizio partita, per una non data a Baumgartner e due gialli per Di Lorenzo e Barella. Nessun cambio, nessun dorma, l'Austria però prende coraggio e alza il baricentro del pressing. Immobile, traversa a parte, gioca di polmoni, fatica, sudore, ma Mancini da bordo campo si sbraccia per qualche errore. Che fa pure la mediana azzurra, così al sessantaduesimo Sabitzer spara forte da fuori: deviazione di Bonucci e Donnarumma benedice la palla che va a lato.

IL MONDO CAPOVOLTO Al sessantacinquesimo la doccia gelata, sulla pelle dell'Italia che non se l'aspettava. Traversone dalla corsia di destra di Lainer per la sponda di Alaba. Il capitano dell'Austria serve Arnautovic sul secondo palo, abile di testa a mettere il pallone alle spalle di Gigio. Il VAR l'annulla, dopo che gli azzurri avevano già guardato verso l'arco d'acciaio che sovrasta Wembley, increduli. Reazione d'orgoglio? Macché. E' la prima prova dura per gli azzurri e davanti alla difficoltà si son fatti piccoli. Fuori Barella e Verratti, batterie in riserva, dentro Locatelli e Pessina. L'Austria gioca d'orgoglio e al settantacinquesimo vive proteste per un rigore per gomito largo del neo entrato Pessina. Ancora VAR, ancora fuorigioco.

LA DECIDE MANCINI Altri due cambi. Dentro Belotti e dentro Chiesa, per risvegliare l'Italia dal torpore. Mancini, senza giacca, in maniche di camicia, rivoluziona pure l'attacco dopo averlo fatto con la mediana. Prima c'è tempo per una rovesciata di Berardi, di quelle da Notti Magiche. Lo spartito però non cambia, un discutibile Taylor per la gestione dei cartellini concede cinque di recupero. Si va ai supplementari. E lì il mondo cambia. La decide Mancini coi nuovi ingressi, il primo è l'uomo della provvidenza, di quelli che più nomen omen non si può. Spinazzola torna a fare il Grosso e allarga per Chiesa. Stop al volo, rientro sul mancino e incrocio. Che bellezza. Per l'Austria è quasi un colpo da ko, il destro che sembra vincente è di Pessina che è il volto sorridente e giovane di quest'Italia. Acerbi in area fa la boa, l'atalantino s'incunea e segna. Scivola via esultando come un matto, dopo un altro grido alla Tardelli. Notti Magiche. Ma che fatica, anche perché il gol allo scadere di Kalajdzic, bravo ad anticipare in tuffo su angolo tutta la difesa azzurra, è una doccia freddissima. Lo shock dura poco. Arriva il fischio finale di Taylor. Che spavento. Servirà.

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Lunedì 6 Maggio 2024
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