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Juventus, Danilo sottolinea: "Sarri come Guardiola, ha bisogno di tempo"

di Tommaso Bonan
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Dopo aver battuto il Milan, la Juventus è attesa adesso dalla difficile sfida di Bergamo contro l'Atalanta. Parla di questo e di tanto altro, Danilo, ai microfoni di Sky Sport: "Le partite dopo la sosta delle nazionali non sono mai facili specialmente contro una squadra che sta facendo una bella stagione, con ottimi giocatori. Però noi non possiamo sbagliare per rimanere in testa alla classifica. Se vogliamo mantenere l’ambizione di vincere il campionato dobbiamo vincere tutte le partite. Dobbiamo rimanere concentrati, andare lì e vincere".

Che tipo di gara sarà quella contro l'Atalanta?
"Stanno andando molto bene e non possiamo sottovalutarli. Se loro mettono molta molta intensità noi ne dovremo mettere molta di più, dobbiamo essere pronti a lottare. Non so quale sarà il risultato ma noi andiamo lì per vincere".

Un pensiero su Sarri?
"Cambiare come ha fatto la Juve non è semplice. Ha cambiato l’allenatore e il modo di giocare. Penso che ci voglia tempo per assestare tutto. Mi ricordo, ad esempio, il City di Pep Guardiola che ci impiegò uno o due anni per cominciare a giocare come diceva lui e capire come funziona il suo gioco. Sarri vuole inculcare un sistema di gioco che a me piace molto: cercare di schiacciare l’avversario muovendo il pallone il più velocemente possibile, però ci vuole tempo perché i giocatori si trovino a proprio agio con questo sistema. Sono contento che siamo primi e possiamo ancora migliorare perché significa che possiamo ambire a vincere tutto".

Come hai trovato Ronaldo?
"Cristiano lo conosco già da Madrid, è molto competitivo. È una cosa positiva. Un’altra qualità che ha è concentrarsi subito su quello che deve fare. Quando è in Nazionale è focalizzato lì, adesso che è tornato sta già pensando alla prossima partita".

È lotta a due per lo scudetto?
"L’Inter sta facendo bene. Però la stagione è molto lunga, siamo solo a novembre, e nel calcio tutto può cambiare nel giro di due o tre mesi: una squadra può infilare una serie di vittorie e avvicinarsi a noi. Noi dobbiamo pensare solo a noi stessi, di partita in partita, non guardare gli altri. Questo è il miglior cammino da fare per ottenere quello che abbiamo in mente".

Cosa aspettarsi da questa stagione?
"Il mio obiettivo principale è di essere a mio agio nel calcio, prima di pensare a giocare tutte le partite o fare gol. Devo sfruttare queste opportunità che ho. Sono in un club fantastico, in una situazione in cui mi sento molto a mio agio. Ho anche segnato il mio primo gol con il Brasile, è un momento incredibile in cui sto bene. Il mio obiettivo è continuare a trarne il massimo e aiutare la Juve a raggiungere tutti gli obiettivi".

Che differenze ci sono tra la Serie A, la Premier League e la Liga?
"Ogni campionato ha le sue particolarità, i suoi pregi e difetti. Seguivo la Serie A e sono arrivato qui nel miglior momento. Avevo già avuto occasione di parlare con la Juventus e credo che questo sia il miglior momento per essere in questo club. Abbiamo l’ambizione di fare grandi cose e vincere".

Come sono stati i primi mesi a Torino?
"Sono molto contento di essere qui. Nel club tutti sono stati molto disponibili, dai giocatori allo staff. Tutte le persone che lavorano qui mi hanno trattato molto bene da subito e io mi sento a casa. Stesso discorso per la città, i tifosi e la gente: mi danno molto affetto ed è una motivazione per continuare a giocare e lavorare per migliorare".

Il gol contro la Corea?
"Sono molto contento perché sono quasi nove anni che gioco nella nazionale brasiliana, da quando ne avevo venti, e ho segnato il mio primo gol. Ho giocato molte volte con la Seleçao senza però segnare, questo gol è frutto del lavoro e di occasioni. Questo mi dà ancora più motivazioni per andare avanti".

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Domenica 28 Aprile 2024
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