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Juventus, Allegri in conferenza: "In questi anni mi sono divertito molto"

di Daniel Uccellieri
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© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

Massimiliano Allegri risponde alle domande dei cronisti in conferenza. Ecco quanto evidenziato da Tuttojuve.com:

Si aspettava cinque anni fa di restare per tutto questo periodo alla Juve? E si è divertito?
"Sono arrivato il primo anno ed ero convinto che avremmo fatto una grande stagione, soprattutto in Champions. Mi sono divertito molto, perchè altrimenti avrei smesso prima. E abbiamo concluso nel migliore dei modi, giocando una buona partita, divertendoci, stasera abbiamo tirato tantissime volte in porta, l'abbiamo presa poche volte, però finire il campionato imbattuti in casa con soltanto tre pareggi, è un altro risultato importante che ha fatto la squadra, in un'annata in cui tanti hanno parlato di annata fallimentare perchè non abbiamo vinto la Champions, invece la squadra ha vinto due trofei. Ha reso facile quello che non era facile, cioè il campionato. Quindi sono contento, ora abbiamo l'ultima partita con la Sampdoria e poi andremo in vacanza".

Quando realizzerà che non sarà più l'allenatore della Juventus il prossimo anno.
"Realizzato l'ho già realizzato giovedì sera quando sono uscito dalla sede, ero convinto che non sarei stato più l'allenatore della Juventus".

Ha detto le strade della vita sono imprevedibili. Esclude in maniera assoluto che un giorno potrà tornare qui?
"Non lo so, inutile dire sì, no, non è che mi rimangono tanti anni da allenare. Per come sono fatto non allenerò per tanto tempo. Cinque anni fatti così per me sarebbero difficili da ripetere. L'importante con la Juve è lasciarsi in ottimi rapporti e così è stato. Non siamo arrivati a parlare di niente e vuol dire che il presidente aveva capito perfettamente da persona intelligente che non era giusto andare avanti".

Ieri dovevi dire il nome di un allenatore candidato alla tua successione e non l'ha detto perchè altrimenti veniva giù tutto. Oggi ce lo puoi dire?
"Non ho detto assolutamente niente, era una battuta. E' responsabilità del settore tecnico della Juventus, sceglieranno sicuramente un allenatore all'altezza della Juventus, un allenatore che erediterà una squadra vincente, una squadra che come dice giustamente il vicepresidente è difficilmente migliorabile. Quindi avrà la possibilità di fare una grande Champions. Io quest'anno ero convinto che la Juventus arrivasse veramente in fondo, poi però mi sono accorto - e li bisogna essere svegli - che la cosa non si stava mettendo bene, sia per la Champions che per il campionato. Quindi nel momento decisivo ho spostato l'obiettivo sul campionato perchè venivamo da una sconfitta con l'Atletico Madrid. Il campionato anche se agli occhi di tutti sembrava chiuso, non era assolutamente chiuso. Basta vedere il finale di stagione".

La Juve avrà un allenatore che in qualche modo ti assomiglia come stile e come filosofia calcistica? O cambieranno totalmente?

"Questo non lo so e non sono in grado di dirlo, perchè non sono quello che sceglierà l'allenatore, già faccio fatica a scegliere i giocatori. Però credo che la società prenderà un allenatore all'altezza di allenare la Juventus. La Juventus comunque ha una società dietro che riesce ad aiutare l'allenatore in certi momenti di difficoltà".

Ma lei l'avrebbe cambiato l'allenatore della Juventus?
"Vi racconto questo aneddoto: C'era una scommessa tra Giovanni Galeone e Andrea Iaconi. Giovanni Galeone ha fatto un testamento delle sue cose: se vai via dalla Juventus lo prendi tu, altrimenti andava tutto a Iaconi. Andrea Iacomi mi telefonava e mi diceva: stai alla Juventus. Quell'altro mi telefonava e mi diceva: se vuoi il mio testamento vai via dalla Juventus. Appena ho saputo che mi avrebbero mandato via, ho telefonato e ho detto: il testamento èè mio. Ha la barca... un po' di robe ce le ha...".

Come è cambiata la filosofia di Allegri in questi cinque anni? E' più rilassato?
"Diciamo che ci siamo venuti incontro a vicenda, io per il mio modo di essere e il mio carattere cerco di sdrammatizzare un po'. Questo non vuol dire non essere professionali, ma esaminare con lucidità e spensieratezza le cose che vanno e che non vanno. Farsi prendere dall'ansia sempre è un problema. Ho imparato tantissimo dalla Juventus il fatto della quotidianità, del lavoro, del voler arrivare a tutti i costi all'obiettivo. E sarò sempre grato per quello che mi hanno insegnato e per quello che ho appreso".

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