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Juve e mercato dei giovani: Cherubini aveva svelato tutto dieci mesi fa

di Giovanni Albanese
Fonte: inviato a Torino
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

“Ogni anno c’è una leva calcistica che arriva a terminare il percorso di formazione. Lo scorso era la leva del 99: su 443 calciatori, 10 sono in rose Serie A, 18 in Serie B, 102 in Serie C, 1559 in Serie D, 9 svincolati, 20 all’estero e 125 rimasti nelle Primavere”. Le parole sono di Federico Cherubini, direttore sportivo della Juventus, e risalgono allo scorso 15 marzo. Il contesto: l’assemblea dei presidenti della Lega di Serie C. Il tema della relazione: le seconde squadre. Quei numeri preoccupanti, incastrati nella fotografia più triste del sistema calcio italiano nella passata, oggi, poco meno di dieci mesi dopo, sono la vera chiave del mercato bianconero.

La Juve, che è rimasta l'unica a fare la Seconda Squadra per la seconda annata consecutiva, si muove in solitudine su canali completamente diversi rispetto alla concorrenza italiana. Quasi ad avvalorare sempre di più quella frase pronunciata dal presidente Andrea Agnelli dopo l’ultima assemblea degli azionisti: “Noi ci sentiamo sempre soli”. E’ un percorso esclusivo, quello bianconero. Su un treno che corre veloce e indisturbato. Pronti, via al 2020: Kulusevski e adesso i migliori Under 18 in circolazione, attentamente visionati a più riprese.

In un mercato invernale in cui il club ha ben poco da riparare in prima squadra, semmai da sfoltire, il lavoro principale è quello di pensare al futuro guardando lontano. Anche più in là rispetto a un prospetto come Kulusevski, classe 2000, che potrebbe restare apparentemente l’unico colpo di gennaio. Il centrocampista in forza al Parma è esploso subito, e per questo è già abbastanza popolare, anche a chi fino alla passata stagione non lo seguiva in Primavera. Adesso la Juve gioca ad anticipare i colpi del futuro dando continuità a quel progetto che il gruppo 2002 porta avanti dalla scorsa estate. E che oggi, a metà strada, ha già ottenuto la storica qualificazione europea agli Ottavi di Youth League.

Si lavora a pieno regime, tra Under 23 e Under 19. Con l’argomento Seconda Squadra che concede assolutamente una marcia in più in Italia ma anche all’estero. Gli addetti ai lavori francesi, per esempio, si mangiano le mani per aver perduto un talento puro come Jean Claude Ntenda, il terzino sinistro 2002 che la Juve ha pescato con lungimiranza dal Nantes.

I bianconeri adesso tengono d’occhio Barbieri del Novara, ormai in pianta stabile in prima squadra. Sul forte terzino destro (2002) ci sono anche Inter e Fiorentina, ma solo la Juve può offrirgli l’opportunità di continuare a crescere giocando ancora tra i professionisti, in Serie C. “Se avessimo avuto le Seconde Squadre qualche anno fa, Kean avrebbe avuto già diverse presenze tra i professionisti” sempre a marzo Cherubini, che non voleva certo essere un visionario.

La Juve si muove nella sua solitudine, pronta a rimodellare l’Under 23 (eventuali arrivi saranno calibrati alle uscite) e aggiungere talento in Primavera. Anche a costo di cedere qualcuno in prestito per non rallentarne il naturale percorso di crescita, un po’ come fatto già con alcuni elementi di prospettiva la scorsa estate. La squadra dei direttori opera di concerto, da Federico Cherubini a Claudio Chiellini, Filippo Fusco, Giovanni Manna a tutto il gruppo Scouting. Ognuno lavora il suo pezzo e lo aggiunge alla macchina operativa: è un film d’autore che un regista di talento come Fabio Paratici probabilmente sognava sin dai primi passi da dirigente, per niente di facile realizzazione.

Eppure, in una stagione e mezza di progetto Under 23, la Juve ha già un gruppo di giovani che ha fatto esperienza tra i professionisti, un allievo del suo vivaio (Nicolussi Caviglia) nel giro della Serie B (nel Perugia), due elementi in Serie A francese (Pereira e Mavididi nel Digione), oltre che Del Favero titolarissimo nel Piacenza. Il club siede al tavolo della trattativa con le top d’Europa per discutere di giovani promesse, provare a scommettere sui profili giusti. Si è già garantita per la prossima stagione Cotter (2002), ala sinistra del Sion già nel giro della prima squadra; già accasato il gioiello argentino Soulè, addirittura 2003; e infine fornisce tanti elementi di qualità alle Nazionali giovanili, aspetto da tenere fortemente in considerazione.

“Comporre una Nazionale con i 99 è difficile perché si trovano in quel limbo: tra chi è fuoriquota in Primavera e chi è in prestito ma gioca poco. Per questo le seconde squadre sono importanti anche per una Nazionale Under 20 – spiegava Cherubini ai dirigenti della terza serie italiana in tempi non sospetti -. Le squadre campioni del mondo degli ultimi anni sono composte da giocatori che hanno fatto diverse presenze nelle seconde squadre”. Che la visione, per adesso solitaria ma corretta, della Juve, sia di buon auspicio tra qualche anno anche sul fronte azzurro.

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