Inter, è silenzio radio. I tifosi aspettano la risposta più importante
Chissà se in altre circostanze Beppe Marotta, storicamente attento a coltivare i rapporti con la stampa, anche per un rispetto del ruolo che ha radici in un calcio antico, avrebbe evitato allo stesso modo i giornalisti, avendone due occasioni a stretto giro di posta. A corredo della sua stagione straordinaria in campionato, l’Inter ha iniziato la lunga trafila dei giusti e meritati premi. L’altro giorno è arrivato il Gentleman, ieri il conferimento dell’Ambrogino d’Oro da parte del sindaco di Milano, Beppe Sala.
In entrambe le occasioni, a parte le inevitabili dichiarazioni dal palco, Marotta ha preferito evitare di rilasciarne altre. Non così clamoroso in occasione del Gentleman, dove peraltro l’Inter ha “portato” davanti ai microfoni dei cronisti presenti Davide Frattesi. Decisamente di più a Palazzo Marino, per la preziosità di contesto e premio, nonché per la sua eccezionalità: era dal 1985 - unico precedente - che non veniva conferito a una società sportiva e in quel caso se ne celebrava l’impegno sociale, per di più la scelta di Sala ha rotto la prassi recente di aspettare il 7 dicembre per assegnare i premi ogni anno. Insomma, sarebbe stato lecito attendersi un commento e invece nulla.
Perché in circostanze normali, al momento, l’Inter non è. I termini per la restituzione del finanziamento a Oaktree sono sostanzialmente scaduti: accadrà il 20, ma operazioni del genere si chiudono in due giorni? Il discorso di Sala, che ha pronunciato la parola meno gradita a Suning, “autogestione”, ha fatto il paio con quello di Marotta, che ha ringraziato il grande assente Zhang per quanto fatto nel corso degli anni. Da un paio di parole non si deduce la fine di un’era, intendiamoci, ma la domanda dei tifosi - cosa succederà all’Inter dal 21 maggio? - al momento resta inevasa.